“Il gambero di Sanremo per quanto sia internazionale non è conosciuto da tanti sanremesi che non l’hanno mai mangiato e lo confondono con altri prodotti”.
Parola di Alfonso Di Gelando, uno dei titolari di “Ittiturismo Motobarca Patrizia”, locale che si trova in corso Trento Trieste a Sanremo. Non si tratta propriamente di un ristorante, infatti, ci troviamo di fronte ad un luogo dove si fa prima di tutto degustazione per conoscere il prodotto.
Per parlare di questo pescatore/imprenditore bisogna tenere conto che sono oltre 100 anni che la sua famiglia solca il mar ligure davanti alla città dei fiori per portare a casa il prezioso gambero. Questa attività sanremese è la massima espressione del Km 0 per quanto riguarda i prodotti ittici, con i gamberi che dalla barca vengono sbarcati al molo del porto vecchio e quindi portati direttamente al locale.
Oneri ed onori per questa impresa. Infatti il crostaceo matuziano ha fatto ottenere all’attività di Di Gerlando l’ambito riconoscimento della guida del Touring Club Italiano. Il locale sanremese è stato il primo a ricevere il premio per la categoria ittiturismo, riconosciuta da quest’anno. Il nome di Di Gerlando è ormai ‘sinonimo’ di gambero di Sanremo, la sua fama gli permette di portare questa eccellenza matuziana agli chef dei ristoranti stellati (Michelin) del nord Italia ma anche della vicina Costa Azzurra.
L’importanza del gambero è stata ulteriormente riconosciuta anche dall’amministrazione comunale matuziana che ha attribuito la De.Co per questo crostaceo, eccellenza certificata della riviera dei fiori. “E’ un prodotto ricercato e di nicchia, che piace e che la gente vuole trovare sul proprio tavolo. – sottolinea Di Gerlando – Personalmente, cerco sempre nuove idee e ricette sia per il cliente che viene nel mio locale per mangiare ma anche per chi viene da noi direttamente per comprare il prodotto da me pescato”.
Fare ittiturismo non è una passeggiata, assicura Di Gerlando. Ogni giorno tra le 4 e le 5 del mattino lui parte con il peschereccio sapendo che non farà ritorno a casa prima di sera, con l’obiettivo di assicurare il gambero di Sanremo, sia ai suoi clienti che per i colleghi ristoratori che lo chiedono. “C’è chi crede che ci siano agevolazioni per chi fa ittiturismo ma sono quasi nulle ed i finanziamenti vengono dati in piccola percentuale dopo diversi anni. Inoltre non bisogna credere che Ittiturismo voglia dire trovarsi in un locale dove con pochi soldi si mangia quanto pesce si vuole. Pescare il gambero comporta spese molto più elevate rispetto al pesce. La pesca non può essere fatta utilizzando sonar, si devono calare le reti in alcuni punti, si va alla cieca. Il gambero si può trovare ad una profondità compresa tra i 700 ed i 1000 metri e la barca può fare uno sforzo più che triplicato per la pesca di questo prodotto”.
Di Gerlando si potrebbe definire ‘ambasciatore’ del gambero di Sanremo. “Vogliamo farlo conoscere a tutti quanti. – conferma l’imprenditore – I sanremesi sono spesso i primi a non riconoscerlo o confonderlo. Più forza prende il mio gambero, più viene conosciuto e più mando avanti la mia impresa altrimenti sarebbe un’attività destinata a morire. Pesco di più ma faccio conoscere di più. A chi viene in questa città e si porta via i ‘Baci di Sanremo’ vorrei dire che si può prendere anche un kg di gamberi di Sanremo. Prima c’era il problema del mantenimento in viaggio, io ad esempio dò un prodotto pronto e offro l’abbattimento gratis ai miei clienti, quindi zero batteri. In questo modo si possono guastare i gamberi anche il giorno dopo”.
Fonte SanremoNews.it