Le aziende ittiche giapponesi stanno iniziando a spostare la loro attenzione dalla pesca alla piscicoltura interna, contemporaneamente le nuove tecnologie e le revisioni legali rendono più appetibile questo tipo di acquacoltura.
Aziende come Maruha Nichiro e Nippon Suisan Kaisha, o Nissui, sono in attesa di avviare la commercializzazione di pesce d’allevamento interno, compreso il salmone.
Il presidente di Maruha Nichiro, Shigeru Ito, crede che l’acquacoltura “in futuro passerà dal mare alla terraferma.” La giapponese Maruha Nichiro prevede di iniziare dalla prossima primavera, a commercializzare “sakuramasu“, un tipo di salmone allevato nella suo impianto interno che si trova nella prefettura di Yamagata.
La commerciale Mitsui & Co., nel frattempo, ha in programma la commercializzazione del salmone allevato a Kisarazu, a sud-est di Tokyo. FRD Japan, una filiale di Mitsui specializzata in piscicoltura interna, è responsabile dell’operazione. La startup, con sede a Saitama, vicino a Tokyo, ha sviluppato un sistema di acquacoltura chiuso che fa ricircolare l’acqua di mare artificiale utilizzando un sistema di filtrazione biologico.
Nissui prevede di iniziare le vendite commerciali dei suoi gamberetti whiteleg, per i quali ha recentemente iniziato le prove di spedizione. Le operazioni su vasta scala inizieranno nell’anno fiscale a partire da aprile. Prevede inoltre per il prossimo anno l’avvio dell’acquacoltura continentale dello sgombro, con l’obiettivo di diventare la prima azienda in Giappone a vendere sgombri allevati. L’obiettivo principale del progetto è tagliare i costi collaborando con un’azienda in un’altra industria che dispone di una tecnologia di trattamento delle acque.