In Cina crescono gli investimenti nel solare marino – Nel tentativo di sfruttare al meglio le risorse naturali, la Cina sta estendendo il suo impegno nel settore delle energie rinnovabili al mare aperto, puntando all’installazione di pannelli solari lungo le sue vaste coste. Questa tendenza arriva in un momento in cui la nazione continua a dimostrarsi leader mondiale nel campo delle energie rinnovabili, esplorando non solo il potenziale del vento, delle onde e delle maree, ma ora anche del solare marino.
A fronte di una crescente esigenza di energia pulita, i piani ambiziosi della Cina per i grandi impianti solari marini incontrano però diverse sfide. Tra queste, la problematica del mare mosso e un quadro normativo ancora in evoluzione, come evidenziato da esperti in ambito energetico. Nonostante ciò, le robuste catene di approvvigionamento del Paese potrebbero rappresentare un vantaggio significativo nel superare questi ostacoli, potenzialmente posizionando la Cina all’avanguardia di un nuovo settore energetico che punta a utilizzare le ampie superfici acquee costiere e offshore per produrre energia rinnovabile.
Una delle prime applicazioni del solare marino si è vista in Norvegia, dove gli allevamenti ittici hanno utilizzato pannelli solari per alimentare le loro operazioni in modo più sostenibile. Børge Bjørneklett, pioniere norvegese in questo campo, ha introdotto un innovativo sistema di pannelli galleggianti ancorati al fondale marino. Il design, ispirato dagli allevamenti ittici, presenta pannelli solari montati su grandi membrane fluttuanti. Bjørneklett sostiene che, con l’espansione potenziale dei parchi solari marini vicino alle coste, il potenziale di superficie per l’installazione di tali impianti è praticamente illimitato, offrendo un’alternativa alle tradizionali installazioni terrestri che occupano vasti tratti di terra.
Nel dicembre passato, il China General Nuclear Power Group ha inaugurato la costruzione di un imponente parco solare da 400 megawatt nella baia di Laizhou, evidenziando come tali progetti siano ancora agli albori in Cina. Sebbene il settore solare marino sia in una fase sperimentale, l’interesse crescente e la capacità di integrare questi sistemi vicino ai centri urbani costieri potrebbe rivoluzionare il modo in cui l’energia viene prodotta e distribuita, riducendo i costi di trasmissione e aumentando l’efficienza energetica.
La ricerca e lo sviluppo sono incoraggiati dal governo cinese, che vede nel solare marino una promettente frontiera di crescita. Tuttavia, la necessità di una regolamentazione adeguata e di un coordinamento efficace tra le varie agenzie governative è cruciale per garantire che l’espansione di questa tecnologia non ripeta gli errori fatti in passato con l’energia solare terrestre. Problemi come la congestione della rete e la non corrispondenza tra produzione e consumo energetico hanno evidenziato l’importanza di un approccio cauto e ben regolato.
Mentre la Cina naviga attraverso le complessità del solare marino, il potenziale per una trasformazione significativa nel panorama energetico globale è tangibile. Con le giuste politiche e innovazioni, il solare marino potrebbe non solo soddisfare la crescente domanda di energia delle regioni costiere densamente popolate, ma anche fare la differenza nella lotta contro il cambiamento climatico, sfruttando una delle risorse più abbondanti e sostenibili: il sole.
In Cina crescono gli investimenti nel solare marino