Le parti sociali dell’UE nel settore della pesca si sono incontrate con Karmenu Vella per discutere le questioni più urgenti soprattutto per quanto riguarda la sicurezza, la salute e le condizioni di lavoro in mare.
I rappresentanti di tutta Europa hanno parlato con una sola voce delineando le preoccupazioni di tutte le nazioni europee e hanno presentato al commissario una sintesi delle attuali lacune sociali della politica comune della pesca (PCP), così come le loro principali priorità:
• Introduzione di misure sociali nella futura riforma della PCP;
• Istituzione di una task force per convergere le responsabilità delle diverse DG ed affrontare in maniera integrata i problemi delle condizioni di lavoro e di sicurezza in mare;
• Allineamento della PCP con gli standard nazionali e internazionali; ad esempio, la ratifica e trasposizione della STCW-F Convenzione nel diritto europeo;
• Eventuale proposta di regolamento che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della direttiva sul recepimento della Social Partners Agreement (SPA) sulla C188 – Convenzione sul lavoro nel settore della pesca, 2007
• Necessità di valutazioni degli effetti socio-economici e di sicurezza della legislazione europea ad esempio grandi tagli TAC, il 30% no-take zone proposte dalla IUCN, regola UE con limite della stazza lorda che impedisce il miglioramento delle condizioni di lavoro, possibile TAC per il pesce spada del Mediterraneo e l’obbligo di atterraggi.
C’è stato un ampio consenso di tutte le parti sul fatto che ci deve essere un impegno più profondo tra il settore della pesca e le direzioni generali della Commissione, evidenziando la necessità di un maggiore coordinamento.
Karmenu Vella ha sottolineato la necessità di lavorare con il settore per garantire la sostenibilità socio-economica e ambientale: “Una PCP sostenibile significa proteggere gli stock ittici e i pescatori. Dobbiamo dare credito ai pescatori che hanno fatto sacrifici per raggiungere gli obiettivi odierni”.
Mr Ment van der Zwan, portavoce del gruppo dei datori di lavoro, ha accolto con favore l’atteggiamento positivo e la natura costruttiva della riunione: “Sono contento che il Commissario Vella sia attivamente impegnato con il settore della pesca e abbia dimostrato grande considerazione verso la dimensione sociale delle attività di pesca. Tuttavia, non possiamo perdere slancio; la sicurezza della vita umana è di importanza fondamentale e deve essere in prima linea nell’agenda dell’UE. Abbiamo bisogno di allineare la PCP con gli standard internazionali e nazionali per migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza in mare. Per esempio, gli accordi di partenariato per la pesca sostenibile (Sustainable Fisheries Partnership Agreements – SFPAs) devono essere allineati con le responsabilità dello Stato di bandiera in materia di standard sociali (certificazione medica, formazione di base, rapporto di lavoro, problemi di lingua) “.
Flemming Smidt, portavoce del gruppo dei lavoratori, ha detto: “Abbiamo recentemente assistito a un enorme passo avanti nella lotta contro la pesca INN e gli abusi sul lavoro. Tuttavia, i problemi da affrontare per rendere il settore socialmente sostenibile vanno al di là della C188. Per esempio, abbiamo bisogno di affrontare le questioni relative al mercato dato che al momento non abbiamo strumenti efficaci per evitare che nell’UE provengano pesci catturati da uomini ridotti in schiavitù”.