Recenti studi stimano che fino al 30 per cento dei prodotti ittici serviti nei ristoranti e venduti nei supermercati è in realtà qualcosa di diverso da ciò che è elencato nel menu o nell’etichetta.
Perché si verificano errori di etichettatura?
Frodi, errori umani o strategie di marketing, in combinazione spesso con lunghe traversate multinazionali dalla barca al ristorante, rendono possibile il fatto che si possa mangiare un pesce diverso da quello che c’è indicato sul menu.
Uno studio condotto dall’Università di Washington è il primo ad esaminare in linea di massima gli impatti ecologici e finanziari della errata etichettatura di prodotti ittici.
Il documento, pubblicato su Conservation Letters, rileva che nella maggior parte dei casi, un’etichettatura errata, porta in realtà le persone a mangiare in modo più sostenibile, perché il “pesce sostituto” è spesso più abbondante e in uno stato di conservazione migliore del pesce in etichetta.
“Uno degli obiettivi di questo studio è quello di informare i consumatori circa il loro potere di spostare il mercato ittico verso opzioni più sostenibili”, ha detto Christine Stawitz, co-autotrice della ricerca.
I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da 43 diversi studi e testato il DNA di pesci in varie località, tra cui porti, ristoranti, negozi di alimentari e mercati del pesce. Hanno trovato una gran quantità di prodotto etichettato non correttamente.
Un filetto di pesce bianco può apparire come una qualsiasi specie, hanno spiegato, e le sostituzioni potrebbero avvenire in qualsiasi punto della catena di fornitura.
Il nuovo studio evidenzia anche che i pesci con più probabilità di essere sostituiti con specie più economiche sono quelli i qui stock versano in stati di conservazione non eccellenti.
I risultati di questo studio potrebbero essere utili per aiutare i consumatori a prendere decisioni di acquisto sostenibili evitando il consumo di quei pesci che sono più frequentemente vittime di errata etichettatura e scegliere specie le cui scorte risultano ancora nei limiti della sostenibilità come anguille, naselli e dentici.