Italia El Dorado per esportatori di prodotti ittici – Il principale fornitore del mercato ittico italiano è la Spagna, con un valore di 770 milioni di euro registrati nel 2020 e, con 93 milioni di euro, sempre la Spagna è il principale mercato di destinazione dei nostri prodotti ittici.
Seppie, calamari, gamberi e polpi congelati sono le specie che dall’Italia raggiungono la Spagna, nello stivale, dalla penisola iberica, arrivano invece molluschi bivalvi da acquacoltura, principalmente cozze e vongole veraci, che rappresentano il 50% dell’export.
Ciò si riflette in un recente report sul mercato dell’acquacoltura in Italia di ICEX Spain Export and Investment per l’Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata di Spagna a Milano.
Lo studio analizza l’evoluzione del settore negli ultimi anni e studia le opportunità che questo mercato offre a potenziali esportatori e investitori stranieri.
Dal punto di vista della domanda, l’Italia è il secondo Paese dell’Unione Europea che consuma più prodotti della pesca, 308.035 tonnellate nel 2020, dietro solo alla Spagna. La spesa media annua delle famiglie per i prodotti della pesca è aumentata negli ultimi anni, attestandosi a 171,42 euro nel 2020.
Il prodotto ittico spagnolo è apprezzato dai professionisti del settore in Italia. Inoltre, i consumatori italiani sono sempre più aperti al consumo di prodotti acquatici di allevamento, per la maggiore consapevolezza della necessità di ridurre il numero delle catture.
L’Italia continua a restare fortemente dipendente dalle importazioni per soddisfare la domanda interna di pesce. Secondo i dati dello studio, il sistema produttivo italiano (150.000 tonnellate di produzione), è in grado di soddisfare solo il 20% della domanda totale, quindi l’80% è importato, il che offre grandi opportunità per le aziende estere del settore.
Per quanto riguarda il pesce fresco di acquacoltura, la spigola e l’orata sono le specie più apprezzate, insieme al salmone e alle ostriche.