IttiCultura: il pescato siciliano dall’etichetta al piatto – Etichettatura, sostenibilità, valori nutrizionali ma anche promozione e valorizzazione commerciale dei prodotti ittici siciliani con particolare riferimento alle specie “neglette”.
È questo il focus del progetto IttiCultura: il pescato siciliano dall’etichetta al piatto realizzato dalla Speed Network nell’ambito del bando “Misura 5.68 “Misure a favore della Commercializzazione” – PO FEAMP Sicilia 2014/2020″ promosso dall’ Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea della regione siciliana.
Il progetto, avviato in questo mese di ottobre attraverso una campagna di pubblicizzazione promossa su emittenti televisive siciliane ma anche online sui maggiori social network, mira a promuovere la corretta etichettatura dei prodotti ittici e ad informare il consumatore su come questa rappresenti la carta di identità di un prodotto, ma anche, di come la stessa, sia in grado di fornire tutte le informazioni “chiare e complete” sui luoghi di provenienza, le tecniche di pesca utilizzate e tutti quei dati che ne garantiscano la sostenibilità.
Fra gli obiettivi del Progetto, anche quello di sensibilizzare i consumatori sulla varietà di specie ittiche “neglette” meno conosciute e quindi poco ricercate, evidenziando in esse pregi nutrizionali, organolettici ed ambientali. Il Progetto si propone inoltre di incentivare il consumo sostenibile di queste specie, contribuendo alla diversificazione delle scelte alimentari ed alla conservazione delle risorse ittiche. Questo, inevitabilmente, contribuisce a creare un sistema alimentare più equilibrato, rispettoso dell’ambiente e culturalmente ricco.
Particolare attenzione, inoltre, è stata conferita ai Borghi marinari di Castellammare del Golfo e Selinunte, entrambi iscritti nel REIMAR (“Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari”).
Il progetto “IttiCultura” ha visto la partecipazione del ricercatore del CNR Gioacchino Bono, che ha spaziato dall’importanza dell’informare il consumatore su come l’etichettatura rappresenti il vero ed autentico volto del prodotto, una sorta di marchio identificativo ed inequivocabile, passando per la salvaguardia della biodiversità che contribuisce a creare un sistema alimentare più equilibrato, rispettoso dell’ambiente e culturalmente ricco.
Un altro importantissimo contributo è arrivato da Natale Amoroso, Presidente della Cooperativa “La Tramontana” che ha sottolineato l’importanza delle cosiddette specie neglette, della stagionalità del pescato per salvaguardia delle risorse marine e la valorizzazione delle tradizioni e dell’economia locale. Coinvolto anche, il nutrizionista Gianfranco Pipitone il quale icentiva al consumo delle specie ittiche “neglette, poco ricercate ma dalle ricchissime proprietà nutrizionali ed organolettiche.
IttiCultura: il pescato siciliano dall’etichetta al piatto