La crescita globale dell’acquacoltura rallenta del 40% – Secondo l’Agricultural Outlook 2023-2032 , pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e dalla Food and Agriculture Organizzazione delle Nazioni Unite (FAO), la produzione globale dell’acquacoltura aumenterà di 20 milioni di tonnellate nel prossimo decennio, ma rappresenterà un rallentamento del 40% rispetto all’aumento di 33 milioni di tonnellate registrato nei 10 anni precedenti.
Il rapporto prevede che la produzione globale totale di prodotti ittici raggiungerà 202 milioni di tonnellate all’anno entro il 2032, con il 96% di questa crescita dovuta all’aumento della produzione dell’acquacoltura, che dovrebbe raggiungere 111 milioni di tonnellate all’anno entro il 2032.
Ciò è attribuito principalmente a una significativa riduzione della crescita della Cina, il maggiore produttore mondiale di acquacoltura, a causa delle normative attuate per aumentare la sostenibilità del settore.
In termini di specie, si prevede una diminuzione della proporzione di carpe, il gruppo di specie ittiche d’allevamento più prodotto, mentre si prevede un aumento della percentuale di gamberi e gamberetti, con le quote di tilapia e salmonidi che rimarranno sostanzialmente stabili.
Il rapporto prevede anche una diminuzione dei prezzi del pesce del 9,0% nel prossimo decennio, a differenza della crescita del 13% registrata nel decennio precedente. I prezzi dell’olio di pesce diminuiranno del 14% in termini reali, mentre i prezzi della farina di pesce dovrebbero diminuire solo dello 0,6% a causa della scarsità dell’offerta e della forte domanda.
Il cambiamento climatico rappresenta una delle principali sfide per l’acquacoltura, con gli impatti previsti che includono cambiamenti di temperatura, precipitazioni, acidificazione degli oceani, ipossia e innalzamento del livello del mare, nonché la disponibilità di sementi selvatiche e la riduzione delle precipitazioni che porta a una crescente competizione per l’acqua dolce. Tali impatti si prevede che saranno maggiori nelle regioni tropicali rispetto alle zone temperate.
Il rapporto Agricultural Outlook 2023-2032, pubblicato dall’OCSE e dalla FAO delle Nazioni Unite, è il risultato di uno sforzo di collaborazione tra le due organizzazioni internazionali. Preparato con i contributi dei paesi membri e delle organizzazioni internazionali dei prodotti di base, il rapporto fornisce una valutazione annuale delle prospettive dei mercati delle materie prime agricole e ittiche nel prossimo decennio.
Il suo obiettivo è evidenziare le tendenze economiche e sociali fondamentali che guidano il settore agroalimentare globale, assumendo che non ci saranno grandi cambiamenti nelle condizioni meteorologiche o nelle politiche. Il rapporto si basa su analisi approfondite e dati accurati per offrire una panoramica delle prospettive di produzione, consumo, commercio e prezzi dei prodotti agricoli e ittici.
Questo sforzo congiunto mira a fornire una base informativa solida per le decisioni politiche, gli investimenti e le strategie nel settore agroalimentare, contribuendo a promuovere la sostenibilità, la sicurezza alimentare e il benessere delle comunità rurali.
La crescita globale dell’acquacoltura rallenta del 40%