Studiare la vita marina non è così semplice come si può pensare, infatti turbolenze e rumori creati dai normali robot sommergibili spaventano gli animali non permettendone lo studio. Inoltre anche la forma dei veicoli crea disagio, poiché i pesci non riconoscono la forma dell’oggetto come un loro simile. Tuttavia studiare la vita marina è fondamentale non solo per studiare il comportamento e i movimenti natatori dei pesci, ma anche le interazioni con l’ambiente circostante; quest’ultimo aspetto è molto importante considerando tutti i cambiamenti che sta subendo l’habitat marino, come il riscaldamento globale, l’aumento della plastica riversata in mare e la distruzione della barriera corallina.
Il MIT (Massachussets Institute of Technology) in collaborazione con il laboratorio sull’intelligenza artificiale CSAIL ha presentato SoFi (Soft Robotic Fish), un pesce robot così realistico che in un test alle isole Fiji è stato accettato dalla fauna locale come uno di loro. Il robot viene accettato, come si può vedere nel video del test (https://www.youtube.com/watch?v=gCsqaf4RNXk), non solo per la sua forma, ma anche per il suo movimento, poiché ondeggia la coda in tutte le direzioni e sembra veramente nuotare. Questo è permesso da un sistema di propulsione idraulica che pompando acqua dentro e fuori fa muovere la pinna caudale in modo naturale e silenzioso. Nello studio pubblicato (Katzshmann e alt., 2018) sono poi elencate alcune caratteristiche di SoFi: è lungo circa 46 centimetri, pesa 1,58 kg, può raggiungere una profondità di 18 metri (grazie ad un serbatoio di aria compressa che funziona come una vescica natatoria) e ha una autonomia di 40 minuti. Il robot si comanda con un controller fino ad una distanza di 10 metri attraverso un sistema di comunicazione acustica e riesce a catturare le immagini attraverso una telecamera grandangolare posizionata nella parte fontale.
Ovviamente, anche se viene definito dagli studiosi il pesce robot più sofisticato mai costruito, ha ancora dei difetti: ad esempio, ha una scarsa autonomia, l’incapacità di regolare l’assetto autonomamente e la scarsa velocità. SoFi è, infatti, molto lento rispetto ai pesci veri: in media nuota a 22-25 centimetri al secondo, che è circa la metà della lunghezza corporea, mentre i pesci veri si possono muovere la delle velocità che varia da due a dieci volte la lunghezza corporea.
Nonostante ciò, SoFi rappresenta un sofisticato progenitore di strumenti che permetteranno agli scienziati di studiare la vita sommersa e scoprirne i misteri.
Bibliografia: Katzschmann R., DelPreto J., MacCurdy R., Rus D. (2018). Exploration of underwater life with an acoustically controlled soft robotic fish. Science Robotics, (3), 16.