“Il mercato ittico di Milano si pone come termometro nazionale ed anche europeo in grado di monitorare lo stato di salute del settore ittico e purtroppo oggi indica una temperatura non tranquillizzante”. A dichiararlo Gianluca Cornelio Meglio, Direttore del Mercato Ittico di Milano, intervenuto a Mazara del Vallo a – La valorizzazione del pescato. Esperienze ed opportunità – Convegno Internazionale inserito nel programma di Blue Sea Land 2015. “ Nell’ultimo anno i dati ci dicono come il pescato nazionale continui a ridursi, solo un 30% del prodotto commercializzato all’interno del mercato ittico arriva dai nostri mari, il restante è importato o da Paesi europei o addirittura da Paesi extra UE. Questo fenomeno è legato ad una difficoltà indiscutibile delle nostre marinerie che, negli ultimi anni, hanno subito un ridimensionamento, quindi ad una difficoltà a raggiungere i punti di sbocco e di distribuzione. In questo scenario il mercato ittico di Milano sta cercando di supportare determinate realtà con iniziative che favoriscono la valorizzazione del prodotto locale. Da un lato un marchio collettivo di qualità del processo, che è volto proprio a garantire la tracciabilità e a valorizzare le tipicità territoriali della nostra Italia, dall’altro il primo C.D.M. con acqua di mare che proviene dalla Puglia, una realtà innovativa nel panorama nazionale, oltre ad una piattaforma informatica per una vendita online favorendo l’incontro tra domanda e offerta, sfruttando quelle che sono le tecnologie oggi in uso”.
Il mercato ittico di Milano ha introdotto all’inizio dell’estate 2015, un nuovo marchio per offrire garanzia di freschezza e di qualità del pesce. Il logo certifica tutta la filiera e rende il prodotto tracciabile, dal momento in cui viene pescato fino alla tavola. Dal mercato ittico di Milano, il più grande d’Italia, il secondo in Europa, passano 10mila tonnellate di pesce all’anno.
“ Il mercato ittico di Milano, non è solo il più grande d’Italia ma è anche il secondo d’Europa. Si tratta di un successo riconducibile a due fattori: è un mercato di distribuzione e non di produzione ed attinge ad un bacino di utenza che oggi consta di dieci milioni di potenziali consumatori, con una ristorazione che riesce ancora a valorizzare il prodotto ittico”. Meglio ha concluso: “ C’è una regola, purtroppo forse anche dura da accettare, ma il prodotto va dove viene pagato e a Milano esiste ancora una piazza che riesce a riconoscere il giusto valore al pescato. A Milano si mangia il pesce più fresco e migliore d’Italia”