Secondo quanto riferisce la FAO GLOBEFISH, per il primo semestre del 2016,Thailandia, Ecuador, Spagna, Cina, Indonesia e Mauritius, sono a livello globale i primi sei paesi esportatori di tonno in scatola. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le esportazioni sono diminuite per Thailandia (-3,4 per cento) e Mauritius (-3,6 per cento), ma sono aumentate per Ecuador (+3,6 per cento), Spagna (+6,8 per cento), Cina (15,7 per cento) e Indonesia (+4,6 per cento).
Una tendenza prevalente per il primo semestre del 2016 è che gli esportatori di tonno in scatola che si allontanano dai tradizionali grandi mercati occidentali hanno aumentato le spedizioni a tassi più elevati rispetto agli altri esportatori che hanno la tendenza a concentrarsi solo sui mercati tradizionali. Infatti, rispetto al nello stesso periodo del 2015, le esportazioni indonesiane hanno beneficiato di questo approccio on un aumento delle spedizioni del 10 per cento per Unione europea, il 18 per cento per Arabia Saudita, il 60 per cento per Egitto, 640 per cento per Emirati Arabi Uniti, 155 per cento per Giordania e 120 per cento per Oman.
Unione Europea
Le importazioni spagnole di filetti già cucinati sono diminuite del 14 per cento rispetto allo scorso anno. In Francia le importazioni sono state anche inferiori a quelle del 2015.
Tra i principali mercati, le importazioni sono aumentate del 13 per cento nel Regno Unito, dove la domanda è in crescita.
In Germania, le importazioni di tonno in scatola sono diminuite del 15 per cento durante la prima metà del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015. I Paesi Bassi hanno importato il 21 per cento in più durante questo periodo, il Belgio ha avuto una diminuzione del 12,5. Si registra una crescita marginale dell’importazione in Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Slovenia.
In termini di volume, l’Egitto, il Giappone, l’Australia e il Canada sono stati i quattro maggiori mercati per il tonno in scatola dopo l’UE e gli USA