Monitoraggio del salmone scozzese: 60 anni di raccolta dati – Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Aberdeen consente di condividere scoperte fondamentali sul salmone atlantico, una specie a rischio che lotta per sopravvivere negli habitat colpiti dal cambiamento climatico. Il salmone, che necessita di acque marine e fluviali per il suo ciclo di vita, è stato quindi oggetto di questo studio minuzioso a Girnock Burn, Royal Deeside, nel cuore della Scozia.
Dal 1966, sono stati immagazzinati dati in questa valle fluviale, facendo luce su cambiamenti critici nei tassi di ritorno dei salmoni e nello stato ambientale del fiume. Queste informazioni sono state ora pubblicate sulla rivista Hydrological Processes.
La ricerca, condotta con il supporto del governo scozzese e dell’Istituto Leibniz tedesco, ha tracciato la storia dei cosiddetti salmoni “primaverili”, pesci di alto valore che ritornano in acqua dolce dopo più di un anno in mare.
Gli scienziati si sono concentrati su come le variazioni climatiche hanno influenzato il numero dei salmoni e hanno osservato un calo preoccupante dei pesci che fanno ritorno dal mare, un trend allarmante visto anche in molti altri fiumi della Scozia.
Il Professor Chris Soulsby, che studia il Girnock da oltre tre decenni, sottolinea che sebbene il cambiamento climatico abbia impattato negativamente sulle sopravvivenze marine, anche gli habitat fluviali ne sono stati colpiti. I risultati mostrano la necessità di adottare misure come la piantumazione di alberi lungo le rive per ridurre le temperature dell’acqua. Allo stesso tempo, avverte che interventi di ingegneria fluviale per “creare” habitat non saranno efficaci dato che l’habitat giovanile non limita la popolazione.
L’importanza di proteggere i salmoni è cruciale non solo per la biodiversità ma anche per l’economia rurale e l’occupazione in Scozia. Con il cambiamento climatico che minaccia di intensificare inondazioni e siccità, la ricerca continua è essenziale per fornire basi scientifiche affidabili a sostegno delle politiche e delle strategie di gestione future.
Il professor Doerthe Tetzlaff, coautore dello studio, ribadisce l’importanza di dati scientifici a lungo termine per comprendere gli ecosistemi e per influenzare positivamente le politiche e la gestione di specie che indicano lo stato di salute dell’ambiente a livello globale e locale. La ricerca dell’Università di Aberdeen gioca così un ruolo chiave nella fornitura di scienza a supporto della salvaguardia del salmone atlantico.
Monitoraggio del salmone scozzese: 60 anni di raccolta dati