150 ristoranti di Bruxelles sono stati monitorati per effettuare uno studio commissionato da Oceana da parte dell’Università di Lovanio. Il risultato rivela che nel 30 per cento dei casi il ristoratore non serve quello che il cliente ordina dal menù. Si tratta di una vera e propria truffa. “C’è chi arrotonda così i profitti”, ha dichiarato Lasse Gustavsson, direttore di Oceana per l’Europa.
La specie ittica maggiormente taroccata è il tonno bluefin. Solo in un 5% dei casi, nel piatto del cliente finisce il tonno citato nel menù, ma per la maggior parte dei casi, finisce per mangiare specie meno pregiate come il pinna gialla o il tonno obeso.
La ricerca evidenzia poi che nel 54% dei ristoranti di sushi non servono bluefin, dato prevedibile visti i prezzi e le quantità vendute.
Tra le specie taroccate il nasello. Nei ristoranti di Bruxelles, è possibile mangiarlo veramente nel 14% dei casi. In genere viene sostituito, nel 57% dei casi, dal Saithe o dal più economico merluzzo atlantico.
Lo stesso merluzzo a sua volta è falsificato nel 14% dei menu, generalmente è sostituito da pangasio, nasello di Panama, merlano o perca del Nilo. Tra le specie ordinate dagli inquirenti Lovanio e subito analizzate in laboratorio tre o quattro, malgrado il DNA non sono state identificate.
Anche in Italia la situazione non è felice. Una specie a basso costo, spesso venduta al posto del merluzzo, largamente commercializzata è il pangasio. Generalmente arriva dal Vietnam, pescato alla foce del Mekong, una delle aree più inquinate del pianeta. In Italia è del 32 per cento la percentuale di pesce taroccato nei ristoranti. In Francia del 4 per cento.
Il mercato europeo importa il 65% del pesce consumato, dato che sale al 90 % se si parla del pesce bianco.
“La frode scatta fra la barca e il distributore”, dichiara Gustavsson “Un buon cuoco dovrebbe essere in grado di riconoscere ciò che mette nel piatto dei suoi clienti. Ma non tutti gli chef sono bravi e altri lo fanno intenzionalmente”
Secondo la ricerca emerge altresì che i ristoranti turistici sono più in regola di quelli di lusso.
Nelle mense della Commissione Ue e del Parlamento la truffa è del 38,1%. Ma sorprendentemente, in molti casi la qualità del pesce offerta è migliore di quella promessa. “Un caos totale”, dice Gustavsson.
Secondo Oceana, per fronteggiare il problema è necessario aumentare la tracciabilità del prodotto, informarsi meglio e capire che quando “un prezzo è troppo buono il prodotto in genere non lo è”