La Regione Toscana ha approvato un piano di salvaguardia speciale per la laguna di Orbetello che le permetterà di dare risposta, per gli aspetti di sua competenza, alla procedura di infrazione recentemente aperta dalla Commissione europea nei confronti dello Stato Italiano con specifico riferimento alla laguna di Orbetello.
La procedura di infrazione è stata aperta per la mancata approvazione delle misure di conservazione e per la mancata procedura di valutazione di incidenza sulle attività che si svolgono in laguna. La direttiva europea prevede che nelle aree Sic come la laguna di Orbetello, per le attività di pesca, sia fatta una valutazione di incidenza che fino ad ora, a Orbetello, non era mai stata fatta.
L’Europa ha avvertito l’Italia di essere in infrazione e che, nel caso in cui il Comune di Orbetello si metta in regola, non verrà applicata la relativa sanzione. Per questo la Regione Toscana ha già provveduto a dire al Comune di mettersi in linea con quanto previsto dalla direttiva europea e l’ente lagunare lo sta già facendo. La valutazione di incidenza è prevista perciò nel piano di salvaguardia che ha approvato la Regione.
I pescatori perciò, che sono coloro che esercitano l’attività di pesca nella laguna, devono fare un progetto e lo stanno già facendo insieme al Comune. Il tutto sarebbe a buon punto ed eviterebbe l’applicazione della sanzione. Lo studio di incidenza dovrà individuare gli effetti sul sito di tutte le attività esercitate nell’ambito della convenzione e dovrà definire i parametri chimico-fisici ottimali per la sostenibilità ittica come temperatura, salinità, nutrienti, ossigeno disciolto e ph. Lo studio di incidenza dovrà essere accompagnato da un idoneo piano di monitoraggio finalizzato a verificare nel tempo la sostenibilità dell’attività di pesca esclusiva in relazione agli effetti della stessa sull’ambiente. Prevista anche una certificazione obbligatoria degli esemplari ittici immessi in laguna. Il Comune dovrà poi redigere un protocollo operativo sulle modalità di pompaggio delle acque in laguna. Il protocollo dovrà prevedere, tra l’altro, le modalità di raccordo con il Wwf al fine di individuare, in funzione dell’andamento climatico: la tempistica per l’avvio del pompaggio; un intervallo di livelli idrometrici compatibili con il buon esito della nidificazione degli uccelli presenti in laguna. A tal fine potrà essere ipotizzato di anticipare il pompaggio nel periodo antecedente la nidificazione ed il mantenimento del livello raggiunto fino all’autosufficienza degli uccelli che hanno nidificato. Sempre il Comune dovrà prevedere un piano di sicurezza da mettere in atto nelle situazioni di emergenza ambientale. Tutto dovrà essere accompagnato da un monitoraggio della Regione su quanto messo in atto dal Comune. «Questo atto – commenta l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni – conferma la valenza naturalistica di una parte importante e “di valore” del nostro territorio caratterizzata da habitat e specie di interesse conservazionistico che, insieme al sistema regionale delle aree naturali protette, costituiscono il patrimonio naturalistico ambientale regionale».
Fonte Il Tirreno