La nona legislatura del Parlamento europeo è ufficialmente iniziata anche in commissione pesca (PECH) con l’elezione delle sue figure apicali. Il bureau, composto da un presidente e quattro suoi vice, è stato votato dai 28 membri nella riunione costitutiva della commissione mercoledì 10 luglio.
L’eurodeputato britannico Chris Davies, 65 anni appena compiuti, è stato eletto presidente nonostante il suo mandato possa decadere già dopo il 31 ottobre in caso di Brexit. Il deputato lib-dem è al suo quarto mandato al Parlamento europeo, sebbene nell’ultima legislatura fosse rimasto senza seggio.
Convinto remainer, uscendo dall’aula subito dopo la sua elezione, ha avuto un battibecco con altri eurodeputati del Brexit Party che gli avevano chiesto di essere imparziale in quanto presidente e non pro-Ue nell’espletare il suo mandato.
Nel 2010 Davies aveva creato il gruppo interparlamentare Fish for the Future per la promozione della pesca sostenibile, iniziativa che gli era valsa il titolo di parlamentare dell’anno nel marzo 2014. Noto per il suo spirito ambientalista, si era travestito da pesce gigante nel 2013 aggirandosi per i corridoi del Parlamento a Bruxelles al fine di sensibilizzare i colleghi durante la discussione sulla riforma della Politica comune della pesca (PCP).
Prima di essere eletto, aveva riferito che il suo obiettivo sarebbe stato quello di raggiungere un futuro proficuo e sicuro per tutta l’industria ittica europea. “Le politiche sostenibili sono la chiave. Più pesce nel mare dà ai pescatori di più da catturare,” aveva scritto sul suo profilo Twitter.
Sono stati eletti per acclamazione tre dei quattro vicepresidenti: l’olandese del partito popolare Peter Van Dalen, presente in PECH già nella scorsa legislatura, il liberale Soren Gade, ex ministro della difesa danese dal 2004 al 2010, e l’ex sindaco di Ischia Giuseppe (detto Giosi) Ferrandino (nella foto) per il Partito Democratico.
Ferrandino era stato il primo dei non eletti nella circoscrizione Sud durante la scorsa legislatura, subentrando al posto di Gianni Pittella che aveva deciso di mantenere il posto al Senato conquistato alle elezioni del 2018, incompatibile però con lo scranno a Strasburgo. Questa volta è entrato in Parlamento direttamente con circa 83.262 preferenze.
“Per me è un onore rappresentare i socialisti e democratici con la vicepresidenza della Commissione Pesca” – ha dichiarato Ferrandino a Pesceinrete. “Da isolano e uomo del Sud poi conosco bene tanto le problematiche che investono il settore quanto le aspettative di chi vi opera. In questi 5 anni – ha aggiunto Ferrandino – lavorerò al massimo per provare a dare qualche risposta”.
La quarta vice-presidenza sarebbe dovuta spettare al gruppo sovranista Identità e Democrazia (ID) di Salvini e Le Pen, che aveva proposto la leghista Rosanna Conte. Gli altri gruppi hanno tuttavia deciso di applicare il così detto cordone sanitario, un processo informale che prevede di non assegnare nessuno dei posti più importanti nel Parlamento a gruppi euroscettici. Al suo posto, è stata votata la portoghese di centro-destra Claudia Monteiro de Aguiar, molto attenta alla questione ambientale.
Quattro in tutto i membri di commissione italiani. Oltre a Ferrandino e Conte, ci saranno anche il siciliano Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa fresco di nomina come vicepresidente della commissione affari interni (LIBE), e la pugliese Rosa D’Amato, grillina molta attiva ma che avrà tuttavia campo d’azione ristretto in quanto risulta tra i non iscritti poiché il Movimento 5 Stelle non è riuscito a creare un gruppo parlamentare.
Tra i membri sostituti italiani vi sono il palermitano forzista Giuseppe Milazzo, Raffaele Stancanelli di Fratelli d’Italia (eletto come quarto vicepresidente alla commissione affari legali) e Annalisa Tardino della Lega.
Tra i non italiani, da tenere d’occhio la spagnola Aguilera Garcia, che aveva portato a casa come relatrice il piano pluriennale del Mediterraneo occidentale, ma anche Ruza Tomasic pronta a negoziare con i ministri Ue per il trilogo sul piano pluriennale per il pesce azzurro in Adriatico.
Tra i volti nuovi c’è anche l’oceanografo Pierre Karleskind, che sarà il coordinatore in commissione del gruppo liberale e che si è impegnato per una politica di pesca che assicuri la preservazione delle risorse, competitività e sicurezza alimentare. Una curiosità: tra i 28 membri c’è anche Theodoros Zagorakis, oggi politico ma un tempo capitano di quella nazionale di calcio greca che stupì il mondo andando a vincere il campionato europeo nel 2004.
Il primo vero e proprio incontro della commissione pesca è previsto per martedì 23 luglio a Bruxelles.
Gerardo Fortuna