“Anche la politica di gestione della pesca in Europa avrebbe bisogno di due diverse velocità, in grado di cogliere le differenze tra sistemi di cattura, flotte dei vari paesi e caratteristiche della costa. La pesca costiera artigianale, altamente selettiva da sempre, risente troppo degli effetti negativi delle politiche di contenimento delle catture, pensate per una pesca più industriale. La pesca artigianale è un modello in grado di tenere in equilibrio la tutela dell’ambiente e il fare impresa. Occorre valorizzare questa economia, partendo dalle specificità territoriali, con regole condivise dal basso, nella gestione delle risorse. Attraverso i fondi Feamp si può dare più forza a questo comparto favorendo la sostituzione o l’ammodernamento dei motori, il miglioramento delle fasi della commercializzazione e lo sviluppo della diversificazione dei redditi degli addetti con pescaturismo e ittiturismo. Premesse indispensabili per sostenere l’occupazione e la nascita di nuove imprese”. Così l’Alleanza Cooperative pesca al termine della conferenza dei ministri del Mediterraneo, in programma a Malta dal 29 al 30 marzo, che ha visto la firma della MedFish4Ever Declaration.
In Italia la pesca artigianale, ricorda l’Alleanza, riveste una grande importanza: su una flotta totale di oltre 12300 imbarcazioni, questo segmento conta poco meno di 8.800 pescherecci pari al 71,15% della flotta italiana. Un comparto che vede occupati oltre 13.000 persone, la maggior parte riunite in cooperative.