Vanno avanti in tutta Italia gli incontri di pescatori e armatori atti ad organizzare un grande sciopero nazionale previsto per la fine di febbraio. Le motivazioni della protesta nascono dalla rigida legge 154 ma, si allargano a tematiche più ampie che riguardano tutto il settore che oggi rischia di essere definitivamente schiacciato.
Lo scorso fine settimana la categoria si è riunita a Civitanova, in occasione dell’assemblea delle delegazioni adriatiche di Marinerie d’Italia a cui ha partecipato anche una delegazione di pescatori cesenaticensi.
Le prossime proteste sono già state calendarizzate, il 17 febbraio è previsto il fermo delle flotte con proteste multiple a livello regionale e il 28 febbraio è invece programmata una manifestazione generale a Roma nel corso della quale si spera di sortire risultati migliori rispetto allo scorso 28 ottobre.
“Maggiore attenzione al settore da parte da parte della classe politica”, questo è quello che sarà rivendicato a Roma, a sostenerlo Francesco Caldaroni, presidente dell’Associazione Marinerie d’Italia e d’Europa, coinvolto in prima linea nella fase organizzativa dell’evento nazionale.
Intanto Caldaroni, nelle prossime settimane incontrerà il comparto pesca di San Benedetto del Tronto, di Napoli e quello pugliese.
Candida Ciravolo