I bambini nati da madri che durante la gravidanza hanno mangiano salmone hanno meno probabilità di avere problemi di asma rispetto ai bambini le cui madri non ne hanno mangiato, questo è quanto dimostra una nuova ricerca condotta dal professor Philip Calder dell’Università di Southampton, che è stata presentata al recente congresso Experimental Biology a San Diego.
Il professor Calder ha presentato i risultati dopo essere stato nominato come il decimo destinatario del Danone International Prize for Nutrition per le sue ricerche all’avanguardia sul metabolismo degli acidi grassi e funzionalità, concentrandosi in particolare sul sistema immunitario, infiammatorio e cardiometabolico.
The Salmon in Pregnancy Study ha permesso di controllare un gruppo di donne che ha mangiato salmone due volte a settimana dalla diciannovesima settimana di gravidanza. Una serie di prove allergiche sono state eseguite sui bambini a sei mesi e poi a due e tre anni di età e i risultati sono stati confrontati con quelli dei bambini figli di madri che non avevano consumato salmone.
Il professor Calder ha affermato durante il Congresso che i primi risultati, che devono ancora essere pubblicati, hanno dimostrato che a sei mesi non vi era alcuna differenza nel tasso di allergia tra i due gruppi di bambini. Tuttavia, all’età di due anni e anni e mezzo, i bambini le cui madri avevano mangiato salmone durante la gravidanza avevano meno probabilità di avere l’asma.
La ricerca del professor Calder nel corso degli anni ha dimostrato che alcuni acidi grassi – o la mancanza di essi – sono coinvolti in un ampio spettro di malattie comuni che vanno da diverse allergie all’aterosclerosi fino a condizioni infiammatorie come il morbo di Crohn. Il lavoro svolto in questo settore nel corso degli ultimi 25 anni, a cui il professor Calder ha dato un contributo importante, ha approfondito la comprensione della comunità scientifica dei meccanismi di base che spiegano il rapporto tra alimentazione e immunità, il primo passo importante nella formulazione di suggerimenti nutrizionali per alimentare meglio il sistema immunitario.
“È in onore del suo lavoro pionieristico effettuato nel corso degli ultimi 25 anni, dei suoi rivoluzionari risultati che al professor Calder è stato assegnato, su decisione unanime della giuria, il decimo Danone International Prize for Nutrition 2016”. Ha detto il professor Olivier Goulet, presidente della Danone Institute International.
Il premio, che è uno dei riconoscimenti più illustri nel campo della scienza nutrizionale, porta con sé una donazione di 120.000 €. Esso viene assegnato ogni due anni per premiare i ricercatori eccellenti a livello internazionale e promuovere il loro lavoro in questo campo.
“In Danone, crediamo che sia fondamentale sostenere la ricerca accademica nel campo della nutrizione in quanto consente di sbloccare nuovi approcci e soluzioni efficaci per affrontare le sfide crescenti. Abbiamo orgogliosamente sostenuto gli Istituti Danone per 25 anni con il Danone International Prize for Nutrition come iniziativa chiave che ci aiuta a soddisfare la nostra missione: portare salute attraverso il cibo a quante più persone possibile.” Ha detto Emmanuel Faber, CEO Danone