Rifiuti organici da allevamenti ittici nutrimento per cetrioli di mare – Decisamente rivoluzionario l’esito di una nuova ricerca, condotta dall’Istituto di acquacoltura dell’Università di Stirling, che dimostra come sia possibile nel Mediterraneo allevare cetrioli di mare con l’utilizzo dei rifiuti organici rilasciati dagli allevamenti ittici.
Sono due gli aspetti positivi: il primo riguarda la riduzione dell’impatto ambientale dell’allevamento ittico marino, il secondo la produzione secondaria, ma non meno importante, di una specie ittica di elevato valore commerciale. I cetrioli di mare del Mediterraneo possono raggiungere il prezzo di 30 euro al kg se essiccati e 120 euro al kg come prodotto trasformato, mentre le orate, specie maggiormente allevate, valgono attualmente vendute a 6 euro al chilo.
Come sostiene il ricercatore Karl Cutajar, lo studio dimostra quindi la connettività alimentare tra pesci e cetrioli di mare e che è quindi possibile allevarli insieme in un sistema di acquacoltura multitrofica integrata (IMTA) .
I risultati della ricerca dimostrano che i cetrioli di mare sono in grado di assorbire, nutrendosene come fonte di cibo dominante, i rifiuti degli allevamenti ittici. Oltre che a fornire un “servizio di pulizia” i cetrioli di mare non necessitano di nessun altro mangime, una vera opportunità ambientale ed anche economica.
Il mercato più importante per i cetrioli di mare è rappresentato dall’Asia che non riuscendo a coprire il consumo interno talvolta sovrasfrutta i propri stock. Peraltro, per via delle note proprietà antibatteriche e antitumorali i cetrioli di mare sono sempre più utilizzati anche dall’industria farmaceutica.
La ricerca, condotta presso l’allevamento ittico MFF Ltd a Malta, è parte del progetto Tools for Assessment and Planning of Aquaculture Sustainability (TAPAS) finanziato dall’Unione Europea con il gruppo AquaBiotech e l’Università di Palermo
Rifiuti organici da allevamenti ittici nutrimento per cetrioli di mare