Il Presidente di Unci Agroalimentare, Gennaro Scognamiglio, plaude alla decisione del Ministro Gian Marco Centinaio di voler capire con dati concreti se realmente il CETA, l’accordo di libero scambio Ue-Canada approvato dall’europarlamento nel 2017 e in attesa di ratifica da parte degli Stati membri, sia realmente vantaggioso dal momento che – sempre secondo quanto ha affermato il responsabile del dicastero dell’agricoltura – il Governo non ha altri dati rispetto a quelli della Commissione prima di chiudere l’accordo. Il Ministro Centinaio ritiene, infatti, che al momento sembrerebbero non esserci le condizioni e che quindi non c’è fretta di portare in aula il CETA.
Bene quindi, secondo Scognamiglio, che Centinaio abbia sollevato il problema del mercato canadese dove solo 41 Igp italiane su 249 sono tutelate. Quella del Ministro, secondo il Presidente dell’Unci Agroalimentare, rappresenta però una parziale apertura.
“Non ci sfugge – ha sottolineato Scognamiglio – l’importanza di un accordo con un mercato come quello canadese, e del riconoscimento del principio delle indicazioni geografiche e del loro legame con il territorio ma riteniamo che un accordo come quello prospettato rischia di mettere in serio pericolo il nostro made in Italy perché darebbe il via libera alle imitazioni.”
“Vediamo quindi positivamente l’istituzione di un Tavolo Tecnico Nazionale – ha ribadito il Presidente dell’Unci Agroalimentare – che possa valutare gli esiti di applicazione del CETA così come proposto dall’AICIG, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, al Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, alla luce della sua presa di posizione nei confronti dell’accordo bilaterale tra Italia e Canada.”