Alea iacta est, il dado è tratto, l’Italia è blindata, il nord Adriatico ha i mercati ittici all’ingrosso saturi di prodotto fresco e di qualità ed alcuni di essi sono chiusi, i mercati Ittici al dettaglio causa coprifuoco avranno grosse ripercussioni economiche. Le misure restrittive hanno bloccato in toto la commercializzazione del pescato italiano.
Il settore della pesca è in ginocchio, le barche da pesca ritornano dalla bordata con prodotto ittico di qualità ma senza nessuna garanzia che lo stesso sia venduto, le celle frigo dei mercati ittici ne fanno da testimone.
Nei supermercati il prodotto estero e congelato ovviamente non manca.
Servono subito misure economiche a sostegno del settore, a sostegno del prodotto locale, la filiera ittica è stata bloccata in toto. Non vi sono blocchi imposti per la pesca ma a monte, con le restrizioni imposte, un blocco economico nella compravendita del prodotto c’è stato.
Bisogna distinguere il settore pesca dal settore agricoltura, se pur genere alimentare hanno gestioni
completamente differenti ed hanno bisogno di misure di tutela completamente differenti.
Va instaurata una copertura finanziata nell’immediato e va erogata con serie verifiche, analizzando chi è
dovuto restare a terra causa blocco del ingrosso e chi nonostante tutto è riuscito a lavorare in bordata
garantendo sempre comunque un minimo salariale dell’equipaggio.
Misure serie a tutela di un settore non dimenticando che questa volta lo stato di crisi non l’ha gridato il
pescatore ma lo ha comunicato lo Stato.