L’inquinamento da plastica è una grave minaccia per il nostro mare, mette a serio rischio gli ecosistemi fragili, la vita marina, i mezzi di sussistenza economica, e la salute umana. Ogni anno 10 milioni di tonnellate di plastica finiscono nell’oceano, rimangono per centinaia di anni.
Un recente studio prevede che entro il 2050, nei nostri oceani, ci sarà più di plastica che pesci.
I cittadini dei diversi Stati membri dell’Unione Europea (UE), saranno presto in grado di avere più informazioni su l’inquinamento da plastica degli oceani e che cosa è possibile fare per evitare la catastrofe, grazie alla cooperazione tra gli Stati Uniti, la Commissione europea, il National Aquarium of Denmark (Den Blå Planet), e l’ONG Plastic Change.
Grazie a questa partnership, una mostra itinerante che ha fatto già tappa a Copenaghen lo scorso anno, toccherà l’ Estonia, il Portogallo, Malta, l’Italia e il Belgio, evidenziando la leadership dell’UE e degli Stati Uniti nella lotta contro i rifiuti marini.
Il governo italiano ha anche posto la priorità della questione dei rifiuti marini sotto la sua Presidenza 2017 del G7 (Italia, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Canada e Stati Uniti).
Con i dati acquisiti in seguito a ricerche e spedizioni scientifiche condotte da Plastic Change, la mostra interattiva aumenta la consapevolezza riguardo l’inquinamento di plastica, descrive l’impatto della microplastica sull’ambiente marino, e fornisce esempi di semplici azioni che ogni individuo può compiere da casa.
La lotta contro l’inquinamento da plastica è uno dei quattro temi principali della conferenza 2017 Our Ocean, che sarà ospitata dall’UE a Malta dal 5 al 6 ottobre. Supporter di alto livello provenienti da tutto il mondo si riuniranno con il motto “Our Ocean – an Ocean for Life” per sottolineare l’importanza della protezione e della sostenibilità degli oceani.