L’acquacoltura è il settore alimentare in più rapida crescita al mondo, ma la preparazione al cambiamento climatico è vitale per il successo delle future generazioni di acquacoltori, questo secondo una nuova ricerca “Global change in marine aquaculture production potential under climate change”.
Lo studio, pubblicato su Nature Ecology & Evolution esplora come i cambiamenti climatici potrebbero influenzare la produzione dell’acquacoltura marina, in particolare di pesci e bivalvi (come le ostriche), in tutto il mondo. I risultati rivelano che il cambiamento climatico non è solo una minaccia futura per la produzione globale, ma colpisce i produttori oggi.
“Il cambiamento climatico sta avendo un impatto sugli acquacoltori marini ora, e probabilmente peggiorerà nella maggior parte del mondo se non adottiamo misure di mitigazione”, afferma Halley Froehlich, ricercatrice postdottorato presso il Centro nazionale di analisi ecologica e sintesi dell’Università di California, Santa Barbara e autore principale dello studio.
La nuova analisi riporta un importante e inedito pezzo del puzzle per comprendere come i cambiamenti climatici influenzeranno il futuro della sicurezza alimentare globale e fornirà un primo passo essenziale per aiutare gli acquacoltori e i paesi costieri a prepararsi ai cambiamenti in arrivo per garantire una produzione ittica sostenibile in tutto il mondo.
Secondo il più recente rapporto sullo stato della pesca e dell’acquacoltura da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), il contributo dell’acquacoltura alla produzione globale di prodotti ittici supera di gran lunga quello delle attività di pesca selvaggia. Il settore sta acquisendo crescente attenzione a livello globale come importante per raggiungere non solo la sicurezza alimentare ma anche gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Gli autori dello studio hanno esaminato in modo specifico tre scenari oceanici che sono tra i più importanti per sostenere la produzione dell’acquacoltura: riscaldamento delle temperature superficiali del mare, acidificazione degli oceani e cambiamenti nelle alghe, una fonte primaria di cibo per ostriche e altri bivalvi.