A seguito degli episodi che hanno visto il sequestro di imbarcazioni italiane o l’imposizione nei confronti delle stesse ad allontanarsi da determinate acque territoriali da parte di autorità francesi, la Farnesina è intervenuta con una nota in cui si difende dall’accusa mossa da più parti di voler “svendere le acque” nazionali.
Il Ministero degli affari esteri ricorda che l’accordo di Caen, stipulato il 21 marzo 2015 tra Italia e Francia, non è stato ancora ratificato in Parlamento e, in ogni caso, segue le convenzioni dell’Onu sui diritti marittimi.
L’intesa in questione, dice la nota “è stata firmata il 21 marzo 2015, dopo un lungo negoziato avviato nel 2006 e terminato nel 2012, per far fronte a un’obiettiva esigenza di regolamentazione anche alla luce delle sopravvenute norme della Convezione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982 (Unclos). Al negoziato sulla base delle rispettive competenze hanno partecipato anche tutti i Ministeri tecnici – inclusi quelli che hanno responsabilità in materia di pesca, trasporti ed energia – che hanno avuto modo di formulare le proprie autonome valutazioni”. “Considerata la sua natura, l’Accordo di Caen è sottoposto a ratifica parlamentare e, pertanto, non è ancora in vigore. Per quanto riguarda, in particolare, i contenuti dell’Accordo, il tracciato di delimitazione delle acque territoriali e delle restanti zone marittime – scrive ancora il Ministero degli Esteri – riflette i criteri stabiliti dall’Unclos, primo fra tutti il principio della linea mediana di equidistanza. Nel corso dei negoziati che hanno portato alla firma dell’Accordo, la parte italiana ha ottenuto di mantenere immutata la definizione di linea retta di base per l’arcipelago toscano, già fissata dall’Italia per la delimitazione del mare territoriale nel 1977. Inoltre, per il mare territoriale tra Corsica e Sardegna, è stato completamente salvaguardato l’accordo del 1986, inclusa la zona di pesca congiunta. Anche per quanto riguarda il confine del mare territoriale tra Italia e Francia nel Mar Ligure, in assenza di un precedente accordo di delimitazione, l’Accordo di Caen segue il principio dell’ equidistanza come previsto dall’Unclos”. Infine, la nota chiude così: “Come ovvio nel corso della procedura di ratifica, tutte le osservazioni e le proposte del Parlamento e delle Amministrazioni interessate, relative all’accordo potranno essere opportunamente valutate”
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