Alghe. In UE urge un piano di gestione in linea con l’ambiente – Un report del 2020 sulle alghe, presentato dal Centro Comune di Ricerca (JRC), il servizio di scienza e conoscenza della Commissione europea, indica che la produzione di biomassa in media tra il 2016 e il 2020 ha rappresentato nell’UE-27 161,4 milioni di euro, con principali generatori di profitti il settore della produzione e della trasformazione, seguiti dal settore dei servizi.
Ben 548 le società dedite al settore con sede in 20 paesi europei (comprese le Isole Faroe e la Groenlandia; dato che se limitato all’UE scende a 413 aziende) ed un’occupazione stimata in 1.852 addetti impiegati principalmente nella produzione e nella trasformazione.
La Norvegia è il principale produttore di alghe con 163.080 tonnellate raccolte in natura, seguita da Francia con 51.300 tonnellate, Irlanda con 29.500 e Islanda con 17.533 tonnellate.
Per numero di aziende, la Francia ne registra 169 sulle 413 dell’UE, seguita dalla Spagna con 47 e dall’Irlanda con 27. In Francia prevalgono le aziende dedite alla produzione di spirulina mentre in Spagna la produzione si concentra sulle macroalghe.
I principali paesi produttori di microalghe sono Spagna, Francia e Germania con le specie Chlorella spp. e Nannochloropsis spp. Relativamente alla spirulina, la sua produzione è centrata su 213 aziende dislocate in 15 paesi europei, spicca la Francia con 134, seguita da Italia e Spagna rispettivamente con 20 e 18 aziende.
Le alghe svolgono un ruolo rilevante nella produzione alimentare ma anche in altri settori dell’economia circolare come la produzione di energia e altre materie prime.
Gli stock di alcune delle specie sfruttate commercialmente in Europa risultano essere in declino, per questo si rende necessario attuare un approccio ecosistemico per lo sviluppo sostenibile sia della raccolta selvatica che delle attività di acquacoltura.
Francia e Norvegia hanno già piani di gestione per regolamentare la raccolta di alcune specie di macroalghe commerciali, ma, come evidenziato nel report, in UE urge un piano di gestione in linea con l’ambiente e basato su solide conoscenze scientifiche.
Alghe. In UE urge un piano di gestione in linea con l’ambiente