L’ingresso di specie ittiche aliene nelle acque italiane (e nel Mediterraneo in genere), soprattutto tramite il Canale di Suez, è un processo inarrestabile. Monitorare la varietà, la diffusione e l’abbondanza di tali specie risulta una delle priorità per la salvaguardia della salute e della biodiversità del nostro Bacino.
Le specie aliene, infatti, possono provocare una vera e propria invasione biologica, competendo con le specie autoctone e portando a disequilibri ecosistemici. Inoltre, tali specie possono apportare danni di vario tipo alle attività dei nostri pescatori.
Tra i pesci che hanno ormai invaso i nostri mari troviamo il Pesce Flauto (Fistularia commersonii), un ospite indesiderato ormai purtroppo comune in tutto il Mediterraneo. Anche se si tratta di una specie innocua per l’uomo e addirittura commestibile, almeno finora, non ha trovato alcun posto neanche presso i piccoli mercati locali. Altre specie, come il velenoso Pesce Palla Maculato (Lagocephalus sceleratus), il Monacanto Reticolato (Stephanolepis diaspros) e il pericoloso Pesce Scorpione (Pterois miles), rappresentano potenziali minacce, non solo per l’ecosistema, ma anche, nel caso del Pesce Palla e del Pesce Scorpione, per la salute umana.
È per monitorare e studiare questa specie che è nato, all’interno dell’associazione scientifica di ricerca Ente Fauna Marina Mediterranea, il progetto “AlienFish”, progetto che si occupa anche dello studio e monitoraggio delle specie ittiche rare. Il progetto si avvale della “citizen science”, ovvero della partecipazione di cittadini (pescatori, appassionati di mare, fotografi subacquei, ecc.) nella ricerca scientifica per raggiungere gli obiettivi prefissati e vi collaborano, gestendolo localmente, soprattutto giovani ricercatori di tutta Italia.
A coordinare AlienFish il Dr. Francesco Tiralongo, ittiologo e Vice Presidente di EFMM: “Si tratta di un progetto che, da quando è stato avviato localmente, nella Sicilia sudorientale nel 2011, è cresciuto parecchio (soprattutto grazie al web), espandendosi in tutta Italia e portando a notevoli risultati scientifici. Abbiamo anche creato una importante rete di cooperazione con altri enti, nazionali e internazionali, che si occupano di specie aliene”.