L’acquacoltura di alghe deve affrontare molte sfide prima di divenire attività particolarmente redditizia. In Norvegia, dove il settore è ancora relativamente giovane, nelle regioni settentrionali mostra un forte potenziale per via delle acque fredde e delle lunghe ore di luce.
Storicamente la coltivazione di alghe si è concentrata soprattutto nei paesi asiatici arrivando a rappresentare più della metà della produzione di mondiale di acquacoltura marina. Negli ultimi anni, la coltivazione di una delle specie più commerciali, la Saccharina latissima, sta prendendo piede anche nei paesi europei.
L’elevato contenuto di minerali e vitamine delle alghe, fa si che l’utilizzo nel settore alimentare sia uno dei principali. Gli estratti di alghe marine possono però essere utilizzati anche in un’ampia gamma di produzioni, mangimi per animali, dentifrici, cosmetici e medicinali anche se la ricerca negli ultimi anni ha consentito di individuare ulteriori utilizzi nel settore tessili e negli imballaggi e rivestimenti per contenitori per alimenti e cannucce.
Attualmente i siti di coltivazione attivi in Norvegia non sono parecchi ma l’allevamento di alghe mostra un grande potenziale nella zona settentrionale. La fotosintesi è fondamentale nella coltivazione delle alghe e nel nord c’è luce solare 24 ore su 24 durante la stagione estiva, il che significa che i tassi di crescita sono sorprendenti in questo periodo, con un enorme potenzialità per sviluppare un’industria di alghe.