Il bacino acqueo del mare Adriatico, per quantitativi pescati, anche per il 2015 risulta essere tra quelli più redditizi tra quelli che bagnano la penisola italica. I buoni livelli produttivi dell’area adriatica sono garantiti dalla ricca ed eterogenea flotta peschereccia marittima presente. È con questa fotografia che si apre l’Analisi socio economica della filiera ittica nelle Regioni del Distretto di Pesca Nord Adriatico, anno 2016. Il focus dell’analisi socio-economica di questo report si concentra sulla sola area del Nord Adriatico. In questo comparto marittimo opera, da tempi remoti, una flotta che è caratterizzata dall’utilizzo di diverse tipologie di attrezzi da pesca, comunemente composta da imbarcazioni che operano con le draghe idrauliche, le reti a strascico, le reti da posta, i palangari e in alcune realtà si fa uso anche delle reti da circuizione.
Anche quest’anno il Veneto, con le sue 654 imbarcazioni, rappresenta quasi il 40% della flotta dell’intera area, mentre l’Emilia-Romagna con le sue 627 barche corrisponde a poco più del 38%. In Friuli Venezia Giulia la flotta attiva nel 2015, con i 364 pescherecci rilevati, arriva al 22% del totale dell’area. Nel Report “Distretto di Pesca Nord Adriatico 2016” sono state trattate tutte le componenti socioeconomiche del comparto ittico dell’area settentrionale dell’Adriatico, comprese quelle slovene e croate.