È stato presentato ieri il Piano Triennale per la pesca e acquacoltura per il periodo 2017-2019. Il nuovo piano triennale, che ha recepito le indicazioni emerse dal lavoro svolto in collaborazione con la Corte dei conti negli ultimi due anni, tiene conto della applicazione delle normative internazionali ed europee (la cosiddetta “compliance”).
“Il piano – ha dichiarato il sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali delegato alla pesca Giuseppe Castiglione – si caratterizza come misura complementare al FEAMP, non solo per le misure attuate, ma anche in quanto strumento nazionale di maggiore garanzia di accesso allo strumento finanziario europeo. Diventa così fondamentale il ruolo dei soggetti attuatori che giocano una parte attiva nell’applicazione della normativa, nel favorire il rispetto delle norme e i relativi controlli”.
Nell’occasione è stato illustrato inoltre il Decreto ministeriale, di prossima attuazione, sulla piccola pesca artigianale il cui scopo è quello di favorire l’accesso alle risorse ittiche alle tipologie di pesca maggiormente selettive. Il decreto si inserisce in un processo di razionalizzazione degli attrezzi di pesca utilizzati in licenza. In questo quadro, la pesca artigianale viene definita come sottoinsieme della piccola pesca costiera a basso impatto, che non fa uso di attrezzi altamente impattanti come palangari e reti derivanti.
“In tal modo – ha aggiunto il sottosegretario Castiglione – i consorzi di piccola pesca artigiana possono, in virtù del basso impatto della loro attività sulla risorsa ittica, normare l’attività di pesca compartimentale entro la fascia costiera delle sei miglia.“