“Tutte le aziende pugliesi che vengono a Bruxelles sono ormai presenti sul mercato internazionale e sono qui per crescere ulteriormente e rafforzarsi,” ha detto a Pesceinrete Aldo Di Mola, dirigente della Regione Puglia con delega al programma FEAMP.
Aumentare la capacità di penetrazione nei mercati esteri è un fattore particolarmente importante, anche perché, secondo Di Mola, “con il passare del tempo aumenta la concorrenza di altri bacini del Sud e anche di Paesi europei che hanno vantaggi competitivi in termini di costi di produzione e di lavoro, influendo sul mercato.”
Sono nove le aziende ittiche pugliesi messesi in mostra quest’anno nella prestigiosa vetrina internazionale del Seafood Expo Global di Bruxelles. Insieme a quella del Veneto, la delegazione imprenditoriale pugliese era la più corposa, con imprese che spaziavano dalla produzione e trasformazione alla commercializzazione. Due aziende, le società agricole Panittica Italia di Torre Canne di Fasano in provincia di Brindisi e Ittica Caldoli di Lesina in provincia di Foggia, erano attive anche nella produzione e commercializzazione di avannotti.
Ha tuttavia colpito anche la Puglia, il monito lanciato dall’Ue a margine della fiera di Bruxelles circa l’utilizzo insufficiente del Fondo europeo FEAMP per la pesca e le attività marittime relativo alla programmazione 2014-2020. Per non perdere i finanziamenti europei, tutte le regioni italiane devono fare di più in termini di utilizzo delle risorse, hanno riferito delle fonti comunitarie.
Fanalino di coda di questa classifica delle regioni meno virtuose, è proprio la Puglia. Fonti Ue hanno confermato che a scongiurare il blocco dei fondi è stato finora il ricorso a finanziamenti FEAMP a disposizione del ministero, che tuttavia costituiscono solo il 33% delle risorse che la Commissione mette a disposizione. I pagamenti del periodo di programmazione 2014-2020 possono essere effettuati fino al 2023.
Gerardo Fortuna