Il recente annuncio da parte di Aquaculture Stewardship Council (ASC) che più di 200 aziende hanno ottenuto la certificazione ASC in 23 paesi e più di 100 stanno seguendo il processo per l’ottenimento, è stato recepito da Chris Ninnes, CEO di ASC, come il chiaro segnale di una crescente presa di coscienza sull’importanza di mirare ad un’acquacoltura responsabile.
“Sono orgoglioso del modo in cui l’organizzazione si è sviluppata ed è cresciuta. Siamo ancora essenzialmente una start-up, fondata nell’aprile del 2010, con i primi prodotti certificati immessi sul mercato verso la fine del 2012. Abbiamo fatto molta strada in termini di penetrazione del mercato “, ha detto Ninnes.
La certificazione ASC offre agli allevatori molteplici vantaggi, tra i tanti di rilevante importanza è l’accesso ai mercati che richiedono certificazioni di qualità e sostenibilità.
“Anche se i prodotti ASC sono disponibili in 54 paesi, fino ad oggi l’obiettivo principale è stato il Nord Europa. Il recente impegno di realtà importanti come Lidl, Albert Hein, Colruyt, Aldi, Jumbo e PLUS, testimonia gli sforzi che abbiamo messo in atto per aiutare la catena di approvvigionamento a capire l’importanza di affiancare certificazioni di qualità alla produzione di acquacoltura.
” Di rilievo è l’impegno di IKEA a livello globale per offrire solo pesce d’allevamento certificato ASC in tutti i punti vendita sparsi in ben 47 paesi, e l’impegno per i Giochi Olimpici di Rio 2016 nella fornitura di pesce certificato ASC per atleti e spettatori. “, ha aggiunto Ninnes.
Nel corso degli ultimi mesi, il salmone è diventato il prodotto maggiormente certificato, superando il pangasio.
“Questo è stato aiutato notevolmente dall’impegno Global Salmon Initiative (GSI) di ASC, e molti allevamenti di salmone sono ora passati attraverso la certificazione, perché nel farlo vedono i vantaggi per l’ambiente, i loro lavoratori le comunità. La certificazione a sua volta spinge le vendite di salmone ASC in nuovi mercati “, ha detto Ninnes che si dice soddisfatto che 2016 vedrà l’organizzazione avvicinarsi ad essere finanziariamente autosufficienti, e in un arco di tempo più breve rispetto a quanto originariamente previsto.
“Questo, insieme al sostegno costante da parte di fondazioni caritatevoli, ci permetterà di espanderci in mercati in cui al momento non abbiamo una presenza fisica, in particolare nel Nord America e in Asia. Siamo desiderosi di crescere in questi mercati e di sviluppare la nostra visione globale.”
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