“Niente quote, divieti non punitivi e sostegno finanziario anche per gli arresti permamenti. Sono questi alcuni dei punti chiave dell’accordo che abbiamo raggiunto con il Consiglio Ue sul futuro piano pluriennale di gestione della pesca nel Mediterraneo occidentale. Una battaglia che il M5S ha condotto a nome dei pescatori italiani del mar Tirreno. E che abbiamo vinto”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, a margine dell’intesa tra i negoziatori del Parlamento e del Consiglio Ue sul cosiddetto regolamento europeo WestMed, che a partire dal 2020 regolerà la pesca delle specie demersali come triglie e gambero rosso nel Mediterraneo occidentale, sostituendo i programmi nazionali di Italia, Francia e Spagna.
“Innanzitutto – spiega D’Amato – abbiamo ottenuto lo stop a qualsiasi ipotesi di quote. Inoltre, il divieto per la pesca a strascico sarà limitato a 6 miglia dalla costa e potrà essere attuato al massimo per tre mesi, anche non consecutivi. A tal proposito, siamo riusciti a introdurre la possibilità per l’Italia di rivedere questi limiti qualora i pareri scientifici dovessero rilevare un miglioramento dello stato delle risorse ittiche”.
Altro punto centrale, prosegue l’eurodeputata 5 stelle, “è il rinvio del raggiungimento del rendimento massimo sostenibile a 5 anni dall’entrata in vigore del piano pluriennale, ossia entro il 2025. Un rinvio a cui s’aggiunge la previsione di tenere in considerazione le conseguenze socioeconomiche e, di conseguenza, le contromisure necessarie per tutelare il reddito dei pescatori”.
Sotto questo profilo, “va letto anche l’ok all’allargamento dei finanziamenti comunitari anche in caso di arresto permanente, in deroga a quanto previsto dall’attuale Feamp”.
Infine, conclude D’Amato, “abbiamo chiesto e ottenuto che il Consiglio Ue possa porre dei limiti alla pesca ricreativa qualora si dovesse accertare che questa attività abbia un impatto significativo sugli stock”.