“L’avvio del Piano di gestione per i demersali nel Mediterraneo Occidentale è stato posticipato al 2025, con uno slittamento di 5 anni: questo fa già capire molto bene quanto misera sia stata la volontà di migliorare le cose nel mare più sovrasfruttato che ci sia” – dice Marco Affronte, Eurodeputato dei Verdi Europei, dopo un Trilogo che ha ulteriormente indebolito un MAP (piano pluriennale) già fiaccato da un esame parlamentare che ha avuto orecchie solo per gli interessi della pesca industriale, e per nulla attento invece alla protezione ambientale.
Ma non c’è pesca senza pesce, credo sia ovvio – “Come al solito prevalgono gli interessi nazionali a discapito di quelli comuni, e l’idea che gli advice scientifici siano un disturbo anziché un aiuto non ci porterà lontano. C’è poco da salvare, per non dire nulla. É un piano da codardi, da persone con una visione a brevissimo termine e di solo interesse elettorale e nient’altro. Quando i primi stock cominceranno a collassare, i primi a pagarne le conseguenze saranno i piccoli pescatori e non certo i politici che stanno combinando questo disastro: immagino sperino di essere già lontani quando accadrà…”