Alcuni ricercatori della Nile University (Egitto) hanno sviluppato un metodo per trasformare i gusci secchi di gamberetti in film sottili di plastica biodegradabile che sperano potranno essere usati per la realizzazione di sacchetti della spesa e imballaggi eco-compatibili.
Dopo sei mesi di lavoro, nell’ambito del progetto della durata di due anni, il team di ricerca è riuscito a creare un sottile prototipo con il chitosano, un materiale che si trova nei gusci di molti crostacei.
“Se commercializzato, questo materiale, potrebbe dare un grosso contributo nella diminuzione dei rifiuti e potrebbe aiutarci a migliorare le esportazioni di prodotti alimentari, perché la plastica che ne risulta, ha proprietà antibatteriche e antimicrobiche,” sostiene Irene Samy, supervisore del progetto.
L’utilizzo di gusci di gamberetti è più sostenibile perché sostituiscono i materiali sintetici utilizzati nella plastica e riduce la quantità di rifiuti organici prodotti dall’industria alimentare.
I gusci vengono puliti, chimicamente trattati, disciolti in una soluzione che si asciuga in film sottili di plastica, una tecnica che ha forti potenziali per la produzione industriale su larga scala.
“L’Egitto importa circa 3.500 tonnellate di gamberetti, che producono 1.000 tonnellate di gusci come rifiuti. Invece di buttare i gusci, siamo in grado di fare i sacchetti di plastica biodegradabili,” ha detto Hani Chbib, ricercatore coinvolto nel progetto che nasce da una collaborazione tra il team della Nile University e un gruppo di ricerca dell’Università di Nottingham in Gran Bretagna.
La squadra ha prodotto ad oggi solo piccoli campioni e il progetto non è ancora pronto per entrare in produzione commerciale, ma il team sta lavorando duramente per sviluppare le proprietà che permetterebbero al materiale di essere diffuso.