Nella prima Giornata Internazionale per la Lotta alla Pesca Illegale, non Dichiarata e non Regolamentata (IUU – INN), celebrata ieri, cresce il numero di paesi che sottoscrive l’accordo internazionale per porvi fine.
Si stima che la pesca IUU costi ogni anno fino a 23 miliardi di dollari e che un pesce su cinque sia pescato illegalmente.
La data di ieri ricorda l’entrata in vigore nel 2016 dell’Accordo sulle Misure dello Stato di Approdo (Port State Measures Agreement – PSMA), il primo accordo internazionale – legalmente vincolante – che affronta specificamente il problema della pesca illegale non dichiarata e non regolamentata.
Ad oggi 54 paesi e l’Unione Europea hanno sottoscritto l’accordo, e di questi molti hanno già iniziato ad implementarne le disposizioni.
“L’accordo è in fase di ratifica da parte dei parlamenti di diversi paesi. Vorrei esprimere le mie felicitazioni ad ognuno di loro, e fare un appello a tutti gli altri paesi ad unirsi allo sforzo congiunto per eliminare la pesca illegale. Perché il PSMA sia efficace, dobbiamo avere ogni paese a bordo” ha detto il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva.
Il PSMA riduce gli incentivi ad operare in modo illegale, bloccando l’accesso delle imbarcazioni ai porti e quindi impedendo loro di scaricare il pesce pescato illegalmente. L’accordo inoltre impedisce alla merce pescata illegalmente di raggiungere i mercati nazionali e internazionali.
Karmenu Vella, Commissario Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca ha affermato “In tutto il mondo operatori senza scrupoli stanno saccheggiando gli stock ittici e i nostri oceani. Non sono solo i pesci a pagarne il prezzo, ma anche le persone. Oceani vuoti significano stomaci vuoti e portafogli vuoti.”
“L’Indonesia ha messo in vigore misure stringenti e continueremo ad avere tolleranza zero contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata” ha sottolineato Susi Pudjiastuti, Ministro per gli Affari Marittimi e la Pesca dell’Indonesia, paese che quest’anno ospiterà la conferenza internazionale “Our Oucean“. “Dobbiamo lavorare tutti assieme. Non c’è paese che possa affrontare da solo la pesca IUU.”
Un nuovo slancio alla lotta alla pesca illegale
Per la prima volta nella storia, l’entrata in vigore di una serie di strumenti internazionali, porta il mondo più vicino alla fine della pesca illegale.
L’accordo PSMA è complementare ad una serie di altri strumenti, come le Linee Guida Volontarie per la Condotta degli Stati di Bandiera adottate nel 2014, le Linee Guida Volontarie della FAO sulla Documentazione del Pescato – introdotte nel 2017 – che offrono una migliore e più armonizzata tracciabilità del pesce lungo tutta la filiera.
Il Registro Globale delle Imbarcazioni da Pesca, da Trasporto refrigerato e di Rifornimento – del 2014 – è un archivio certificato dagli stati, utilizzato nelle operazioni di pesca che contribuisce al monitoraggio e alla gestione della pesca.
Le Linee Guida Volontarie per la Marcatura dell’Attrezzatura da Pesca – che punta ad eliminare l’attrezzatura abbandonata, persa o scartata – è stato negoziato da gruppi tecnici di lavoro e è in attesa dell’approvazione da parte dei paesi.
“Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti necessari a raggiungere i nostri obiettivi. Ma abbiamo anche bisogno dell’impegno forte dei paesi e di tutte le parti coinvolte” ha ribadito Graziano da Silva.
La pesca illegale danneggia i pescatori di piccola scala
Circa il 10 percento della popolazione mondiale dipende direttamente dalla pesca per i propri mezzi di sostentamento, mentre in diversi paesi in via di sviluppo il pesce è il prodotto maggiormente commercializzato. La pesca inoltre fornisce lavoro a giovani e donne. Ma la pesca illegale minaccia gravemente la sostenibilità di questo importante settore socio-economico.
La pesca IUU ha effetti pesanti sui mezzi di sussistenza, gli stock ittici e l’ambiente. E’ inoltre connessa con altre attività illegali come il contrabbando, gli abusi e perfino la schiavitù.
La pesca IUU minaccia i progressi verso una gestione sostenibile del settore ittico, uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
La FAO porta aventi programmi di formazione a livello globale per sostenere la capacità dei paesi in via di sviluppo di monitorare le proprie flotte e le imbarcazioni straniere nei propri porti, oltre a sorvegliare le zone costiere, per assicurare la sostenibilità degli stock ittici nelle acque nazionali.
La Giornata interazione contro la pesca illegale, non riportata e non regolamentata è stata approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU il 5 dicembre 2017, su proposta della FAO e della Commissione Generale Sulla Pesca per il Mediterraneo (GFCM).