Le misure introdotte per contenere l’epidemia di coronavirus, che hanno costretto le persone a rimanere a casa, stanno accelerando l’ascesa dello shopping online in Europa e negli Stati Uniti. Secondo un analista di Rabobank è improbabile che questo cambi dopo la fine della crisi COVID-19.
La modalità di acquisto online ha saltato uno spazio temporale di dieci anni in sole poche settimane. Abbiamo assistito ad un immediato cambiamento comportamentale da parte degli acquirenti con una forte accelerazione degli acquisti online. La previsione è che questi atteggiamenti perdureranno nel tempo cambiando decisamente la modalità dell’approccio dei consumatori con il mercato alimentare.
Per quanto riguarda il settore ittico la previsione è che i consumatori richiederanno prodotti locali con minore interesse per quelli provenienti da complesse catene di approvvigionamento internazionali.
Adesso più che mai si rifletterà maggiormente sulla provenienza di ciò che mangiamo e su come viene prodotto.
Lo shopping da panico e la chiusura dei ristoranti, da quando il coronavirus è diventato un problema serio in Europa e Nord America, hanno portato all’aumento del 25% le vendite online di prodotti freschi e le consegne da asporto online sono raddoppiate.
È pertanto immaginabile che alcuni consumatori modificheranno il loro comportamento di acquisto in modo definitivo. Alcuni potrebbero fare scorte permanenti di prodotti immagazzinabili poiché il coronavirus ha cambiato anche la nostra maniera di guardare al futuro, molti altri, vista la recessione, non saranno più nelle condizioni di poter consumare prodotti alimentari premium ma continueranno ad esserci gli acquisti dei cosiddetti alimenti di conforto. Ma è pur vero che gli acquirenti di beni premium continueranno ad alimentare ancora un mercato multi-miliardario.
Numerose aziende ittiche hanno cercato di adattarsi alla situazione attuale sostituendo il segmento Horeca con clienti al dettaglio, e questo è successo a tutti i livelli, a partire dai maggiori distributori del mondo fino alle aziende locali.