Itticultura, il pescato siciliano dall’etichetta al piatto – Il progetto “IttiCultura: il pescato siciliano dall’etichetta al piatto”, realizzato dalla Speed Network nell’ambito del bando “Misura 5.68 “Misure a favore della Commercializzazione” – PO FEAMP Sicilia 2014/2020″ promosso dall’ Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea della regione siciliana è un percorso informativo realizzato nel contesto dei borghi marinari inclusi nel registro Reimar (Registro delle Identità della Pesca Mediterranea e dei Borghi Marinari) di Castellammare del Golfo e Selinunte, che ha acceso l’attenzione su alcuni aspetti fondamentali del settore ittico. Dall’imprescindibile ruolo dell’etichettatura all’importanza della cosiddetta pesca sostenibile, dalle qualità nutrizionali del pesce pescato in maniera tradizionale ma soprattutto osservando la stagionalità della specie.
Come più volte ribadito dalle figure professionali che sono state coinvolte, grazie a questi “semplici” indicatori, ma non solo, il consumatore può di fatto essere in possesso di un quadro chiaro e specifico non solo delle specie più note nel panorama della pesca ma anche e soprattutto sulle sopecie neglette, spesso considerate marginali e prive di riscontri organolettici.
Contrariamente alle credenze che inchiodano queste specie bollandole come “pesci da scarto”, infatti, appare assai diffuso e variegato il loro impiego in cucina il quale, contraddistigue e caratterizza – da tradizione in tradizione, da popolo in polo – moltissimi piatti della gastronomia siciliana; uno su tutti, la pasta con le sarde: piatto “accessibile”, veloce da eseguire ma dalle intense e ricchisime note organolettiche. Un piatto unico, povero di grassi saturi ma estremamente capace di coniugare semplicità ed unicità allo stesso tempo.
Itticultura, il pescato siciliano dall’etichetta al piatto