Complice l’ormai attestato innalzamento delle temperature marine, anche il Mar Adriatico è costretto a fare i conti con le conseguenze della predetta circostanza. L’equazione in questo caso semplice: acque più calde, pesci diversi. Infatti, specie che anni addietro e in questo stesso periodo popolavano i mari caldi del sud Italia ora si spostano sempre più verso il centro-nord del Paese, arrivando nelle Marche, Emilia-Romagna e Veneto.
Tonno rosso, lampuga, pesce serra, seppie e leccia vengono così già da adesso e decisamente in anticipo ad essere catturati delle reti dei pescatori.
Come si diceva prima, il grande responsabile sarebbe il clima atmosferico. A tal proposito l’Ismar, Istituto di scienze marine del Cnr di Ancona, ha registrato infatti qualche decimo di grado in più, che evidentemente basta a mutare la fauna ittica delle acque adriatiche e la compravendita del pesce, le cui merci di scambio attuali saranno specificatamente specie primaverili.
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