Secondo l’ultimo Rapporto annuale della flotta peschereccia della Commissione europea, il numero di natanti della flotta comunitaria è sceso, ciò dimostra come gli Stati membri continuano a fare progressi nella regolazione della loro capacità di pesca.
Il rapporto si basa sulle relazioni prodotte dagli Stati membri sui loro sforzi per raggiungere un equilibrio sostenibile tra la capacità e possibilità di pesca.
Tra il 1º luglio 2013 e il 1º gennaio 2015 la capacità di pesca dei 28 Stati membri dell’UE è diminuita dell’1,1% in termini di chilowatt (kW) ed è aumentata dello 0,3% in termini di stazza lorda (GT). Tale aumento può essere spiegato con l’adesione della Croazia nel 2014. Se si esclude la flotta croata, nel periodo compreso tra il 2012 e l’inizio del 2015 la capacità di pesca dell’UE è diminuita del 4% in termini di GT e del 3,3% in termini di potenza motrice (kW),
mentre il numero di navi ha subito un calo del 3,9%.
Secondo il rapporto, il 1 ° gennaio 2014, sono state registrate 86,879 navi nel registro della flotta UE, con una capacità complessiva di 1.658.033 tonnellate di stazza lorda (GT) e 6.573.806 KW. Rispetto al 2012, il dato rappresenta una riduzione del 7,8 per cento nel numero di navi, e una riduzione del 1,6 per cento in GT e 5,4 per cento in KW (escluse le navi registrate in Croazia e nelle regioni ultraperiferiche).
L’analisi della situazione della flotta per Stato membro ha rilevato che sei paesi avevano identificato i segmenti della flotta con sovraccapacità strutturale: Cipro, Croazia, Francia, Italia, Lettonia e Spagna. In risposta e in linea con le nuove esigenze nell’ambito della politica comune della pesca (PCP) dell’UE, hanno sviluppato piani d’azione che definiscono misure e un calendario per affrontare lo squilibrio ed eliminare la sovraccapacità strutturali.
Le misure includono demolizioni di navi con aiuti pubblici, nonché meccanismi più orientati al mercato.
I piani di azione sono il presupposto per il finanziamento UE per gli Stati membri nell’ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
La nuova PCP obbliga gli Stati membri ad adeguare nel corso del tempo, la capacità di pesca della propria flotta alle loro possibilità di pesca.