La Francia e la richiesta di proteggere gli oceani
Il presidente francese, Emmanuel Macron, in apertura del recente “One Ocean Summit”, svoltosi a Brest, ha ribadito l’importanza della tutela degli oceani, affermando che l’oceano è “la prima vittima di quanto non siamo riusciti a fare per quel che riguarda l’eccesso di sfruttamento”. La Francia, come molti altri stati europei, ha deciso di porre fine alla produzione di oggetti di plastica monouso aprendo la strada a un’era 100% riciclabile e divenendo un ulteriore esempio positivo per il continente europeo. A marzo, a New York, le istituzioni che hanno a cuore la salute degli oceani devono raggiungere un accordo per avere un quadro di gestione dell’alto mare entro fine anno. Dieci anni dopo l’impegno di Rio si tratta di sviluppare nuove idee, dei buoni propositi lanciati alla comunità internazionale e andare avanti per avere gli strumenti che permettano di tutelare le acque internazionali in cui spesso non viene rispettata la fauna ittica e la biodiversità. Le attuali istituzioni francesi stanno lavorando affinché a Sharm el-Sheik, con la Cop27, possa essere inserito l’oceano al centro dell’agenda climatica internazionale, riuscendo a coniugare le moderne innovazioni provenienti dalla scienza con il monitoraggio satellitare degli oceani per accelerare lo sviluppo di soluzioni che stanno già dimostrando la loro efficacia contro il degrado degli oceani. Il governo di Parigi spera, tra l’altro, che ulteriori Paesi ratifichino l’Accordo del Capo destinato a rafforzare la sicurezza delle imbarcazioni da Pesca e la lotta alla Pesca illegale.


Anche in Francia, le Ong invocano decisioni forti, chiedendo di affrontare con la dovuta attenzione questioni essenziali come la sovra pesca e la tutela della biodiversità marina. Nel Paese, una recente petizione contro le catture accidentali di delfini, uccisi involontariamente con gli strumenti da pesca al largo delle coste, ha raggiunto le quasi 500.000 firme ed è stata consegnata alle autorità nazionali. Gli oceani occupano il 70% della superficie mondiale e svolgono un ruolo importantissimo nella lotta al riscaldamento climatico, ma rimangono poco conosciuti e scarsamente protetti. Le autorità francesi vogliono richiamare l’attenzione internazionale sulle opportunità provenienti dall’oceano e sull’ utilizzo sostenibile e innovativo delle risorse marine.
Inoltre, Francia e Colombia hanno lanciato una “coalizione globale per il carbonio blu” con l’obiettivo di riunire tutte quelle entità statuali che, a livello nazionale e internazionale, vorranno contribuire al “finanziamento del ripristino degli ecosistemi costieri utilizzando metodologie condivise e sostenibili”. Sempre grazie alle istituzioni francesi, si sta facendo un grande lavoro per rafforzare l’idea progettuale legata al “New Plastics Economy Global Commitment”, un programma ambientale delle Nazioni Unite nato per aiutare i governi e le imprese a sviluppare una programmazione economica marittima incentrata sull’economia circolare, con l’obiettivo di ottenere il riutilizzo del 100% di tutta la plastica prodotta ed evitare ulteriore inquinamento dei mari e degli oceani.
La Francia e la richiesta di proteggere gli oceani