Complice la maggior consapevolezza dei benefici dell’assunzione di pesce ed anche la crisi che sta attraversando il comparto carne, ma in Italia diventa sempre più solido il mercato ittico. Se ne è parlato nel corso dei convegni ed incontri che si sono tenuti nei giorni scorsi al Cibus di Parma.
La nuova area Seafood Expo, dedicata ai prodotti del mare ha dato la possibilità alle oltre 70 aziende di promuovere i loro prodotti d’eccellenza, il programma convegnistico collegato ha poi permesso di dibattere le varie problematiche che ancora oggi rallentano la completa ripresa del settore. Le grandi catene di distribuzione che operano in Italia lasciano intendere una crescita del peso del pesce fresco nei banchi dei supermercati ma, per convincere maggiormente i clienti al consumo di prodotti ittici serve più trasparenza sulla tracciabilità e una maggiore promozione. Quella sulla tracciabilità del pescato è una ombra che permette di occultare truffe ai danni dei consumatori. Pesci di specie comuni spacciati per pregiati e, come denuncia la Guardia Costiera italiana, la maggior parte delle infrazioni avviene durante la fase di commercializzazione del pescato d’importazione per via di traduzioni errate delle etichette originali ma non sono rari gli inganni consapevoli. Proprio domani il Parlamento Europeo con il voto di un documento che invoca un sistema di “tracciabilità rigorosa contro l’etichettatura errata del pesce”, dovrebbe porre un arresto definitivo alle frodi sul pescato.
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