Stop alle quote. Deroghe sull’uso delle reti a strascico per rispettare le specificità delle nostre coste e delle nostre tecniche. Un approccio meno rigido all’obbligo di sbarco di tutte le specie pescate. Sono questi i tre principali risultati che il Movimento 5 Stelle è riuscito a raggiungere al Parlamento europeo sul cosiddetto dossier “West Med”, il regolamento che istituisce un piano pluriennale per le attività di pesca che sfruttano gli stock demersali nel Mediterraneo occidentale.
‘Dopo la vittoria sul piano pluriennale per la pesca nel mar Adriatico – dice l’eurodeputata Rosa D’Amato – siamo riusciti ancora una volta a tutelare gli interessi dell’Italia, evitando quelle penalizzazioni che i nostri pescatori sono stati costretti a subire in passato. Grazie agli emendamenti che ho presentato e che sono stati votati in commissione PECH, dal testo proposto dalla Commissione europea sono stati tolti gli aspetti più penalizzanti per la pesca italiana, a partire dalle quote, che avrebbero danneggiato le nostre imbarcazioni a favore dei grandi pescherecci francesi e spagnoli”.
Il M5S al Parlamento europeo “ha fatto la sua parte – prosegue – Nel testo, rimangono ancora aperte alcune problematiche, come la riduzione annua delle uscite in mare e la definizione di giornata di pesca. Adesso, il regolamento andrà al trilogo con le altre istituzioni Ue. Resteremo vigili affinché i miglioramenti apportati alla proposta originaria vengano mantenuti anche in sede di Consiglio, magari tutelando ulteriormente la pesca italiana con opportune modifiche alla proposta sulle giornate in mare”, conclude D’Amato.