Al Parlamento europeo stiamo discutendo il piano pluriennale per la pesca di specie demersali nel Mediterraneo occidentale. Un testo che ci riguarda da vicino, visto che i Paesi interessati sono Italia, Francia e Spagna.
Negli scorsi giorni, abbiamo assistito al tentativo di forzare le procedure per aggirare il voto della plenaria del Parlamento e portare direttamente ai negoziati con Commissione e Stati membri un testo che infliggerebbe un duro colpo ai nostri pescatori.
Non lo diciamo solo noi, ma tutte le organizzazioni di pescatori e i governi interessati. I limiti del testo presentato dalla relatrice Aguilera Garcia sono tanti: dalle quote annuali alla riduzione “in modo sostanziale” degli sforzi di pesca, dai cavilli burocratici che non tengono conto delle specificità regionali fino alla mancanza di un chiaro sostegno del Feamp per gli arresti temporanei.
Contro tutto questo, il Movimento 5 stelle sta dando battaglia in Parlamento e sono sicura che il fronte dei contrari è vasto. Sono contenta, pertanto, che la relatrice sia tornata sui suoi passi e abbia evitato di imprimere una accelerazione al testo che avrebbe di fatto escluso il Parlamento, ossia l’unica istituzione europea eletta dai cittadini, dal dire la sua. Forse le pressioni che ho fatto in questi giorni a Bruxelles hanno sortito un risultato: la pesca e i pescatori del Mediterraneo meritano rispetto.
Così in un comunicato Rosa D’Amato, Eurodeputata del Movimento 5 stelle