Nell’ambito delle attività di informazione e formazione sui temi della sicurezza, svolte dalla Uila Pesca con il contributo della Direzione Generale Pesca del Mipaaft, si è tenuto sabato 25 maggio a Mazara del Vallo, il workshop “Salute e sicurezza a bordo”, valido ad approfondire tutti i temi legati alla sicurezza: dalla prevenzione, alle malattie professionali. Presente all’incontro oltre a Tommaso Macaddino, segretario regionale Uila Pesca Sicilia anche Enrica Mammucari, segretaria generale Uila Pesca.
“Il settore è congestionato da troppa burocrazia, tante promesse e poche tutele per i pescatori”. Ha dichiarato nel suo intervento Enrica Mammucari. “È necessario aggiornare l’elenco delle malattie professionali e riconoscere il lavoro della pesca come usurante settore ad altissimo rischio, dove gli infortuni spesso sono mortali . Manca un Testo unico sulla sicurezza a bordo che sia rispondente alle specificità del comparto. Siamo in attesa da oltre 10 anni dei decreti attuativi del decreto 81-08 che ad oggi non si applica alla pesca.”.
Durante il workshop si è parlato anche di ammortizzatori sociali che, per il settore pesca è ancora argomento caldo.
“Una cassa integrazione strutturata – ha aggiunto la segretaria generale Uila Pesca – eviterebbe uscite in mare in condizioni meteo marine avverse, consentirebbe, altresì, periodi di fermo per effettuare la manutenzione straordinaria delle imbarcazioni, oltre ovviamente a garantire un reddito certo durante i periodi di fermo biologico. È assurdo ed incomprensibile che ai soli pescatori sia negata la possibilità di avere la cassa integrazione prevista per i lavoratori agricoli e far confluire in questa le risorse che ogni anno vengono stanziate sotto forma di indennità di fermo. Continueremo con determinazione la nostra battaglia insieme ai colleghi di Fai e Flai e con tutto il mondo della rappresentanza datoriale”.
“Da oltre un mese – ha concluso Enrica Mammucari – il Sindacato insieme ad ACI pesca e Federpesca ha richiesto al Ministero del lavoro e al Mipaaft l’apertura urgente di un tavolo di crisi interministeriale per il settore ittico, ma dal Lavoro non abbiamo avuto alcun riscontro. Come è possibile continuare a parlare di sostenibilità ambientale e vedere i nostri pescatori affogare dentro tanta burocrazia ed indifferenza, quando anche marinerie come Mazara del Vallo rischiano di non avere più un futuro? E poi ci chiediamo perché non avviene il ricambio generazionale nel settore? Abbiamo bisogno di salvare oggi questo antico mestiere . Il tempo delle promesse è scaduto da troppi anni”.