Nel mondo si consumano quantità sempre maggiori di pesce, in Italia il consumo pro-capite è di 28,4 kg e, stando agli ultimi dati forniti dall’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (IIAS) anche il pesce surgelato trova sempre più spazio sulle nostre tavole.
Nel 2017 l’ittico surgelato ha registrato una crescita al di sopra delle aspettative, con consumi pari a 113.400 tonnellate, il 5% in più del 2016 (108.000 tonnellate), confermandosi al terzo posto della graduatoria nazionale per quantità consumate dopo vegetali e patate. Di particolare spicco il risultato del Retail sia nei filetti naturali (+7%) sia nel mollame naturale e crostacei (+6,7%).
I numeri confermano quanto il consumatore apprezzi la qualità e il servizio racchiusi nell’offerta:
- l’approvvigionamento di materia prima da realtà che adottano sistemi di pesca sostenibili per l’ambiente;
- l’utilizzo di tecniche di lavorazione che consentono di raggiungere la temperatura di surgelazione in tempi brevissimi preservando in modo ottimale le proprietà organolettiche e nutrizionali del prodotto fresco;
- la ricchezza delle informazioni destinate al consumatore per un acquisto e un consumo consapevoli (nelle confezioni sono riportati, fra l’altro: area di pesca, data di primo congelamento, scadenza, metodo di pesca, valori nutrizionali, nome del produttore, specie ittica e altri interessanti particolari che ogni azienda ritenga opportuno far conoscere).
La crescita del settore è dovuta alla continua innovazione delle aziende produttrici, che hanno ben interpretato le nuove esigenze del consumatore mixando l’evidente richiesta di salute/ benessere con quella di servizio/praticità, sempre puntando sulla qualità degli ingredienti utilizzati.