Secondo l’ONG PEW, la pesca globale potrebbe trarre vantaggi da un trattato in grado di proteggere la biodiversità in alto mare.
Secondo il rapporto biennale pubblicato lo scorso luglio dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), il 93% degli stock ittici sono completamente pescati o sovrasfruttati, oltre un terzo delle scorte sono pescate a livelli insostenibili.
Dalla metà degli anni ’70 gli stock globali sono stati continuamente sovrasfruttati e poiché sempre più persone fanno affidamento sulla pesca per il loro sostentamento le scorte continueranno a diminuire, una tendenza che sarà esacerbata dall’acidificazione degli oceani e da altri impatti dei cambiamenti climatici. Alcune popolazioni ittiche sono già segnalate come meno abbondanti laddove vengono tradizionalmente trovate mentre migrano verso l’acqua più fredda. Mentre le organizzazioni regionali di gestione della pesca e altri organismi hanno il compito di mantenere la pesca sostenibile, non possono affrontare queste nuove minacce da sole.
Come fa notare Liz Karan della ONG The Pew Charitable Trusts, in autunno i rappresentanti del governo presso le Nazioni Unite hanno l’opportunità di agire per stabilire un meccanismo globale per la protezione degli oceani. Dal 4 al 17 settembre, i funzionari si incontreranno al quartier generale delle Nazioni Unite a New York per negoziare un trattato atto a proteggere la biodiversità marina in alto mare, aree al di fuori della giurisdizione di qualsiasi paese. Queste aree appartengono a tutti ma non sono governate da nessuno. Dopo un decennio di riflessione, questi importanti negoziati potrebbero portare a un meccanismo globale per la gestione della conservazione degli oceani in questi spazi.
Tra le disposizioni previste dal trattato, quella che potrebbe avere l’impatto maggiore è la creazione di un percorso per lo sviluppo di aree marine protette (MPA) e riserve marine completamente protette in alto mare. Queste regioni sono di fondamentale importanza per la conservazione degli oceani: forniscono rifugio a specie migratorie come squali, balene e tartarughe; e possono fornire aree in cui le specie ittiche hanno la possibilità di ricostruire e recuperare, aumentando la loro resistenza allo sfruttamento e ai cambiamenti climatici. Gli MPA possono anche creare un effetto di ricaduta , per cui le specie ittiche di rimbalzo si diffondono dall’area protetta alle acque circostanti.
Mentre il rapporto della FAO offre notizie scarse per lo stato della pesca globale, un nuovo trattato per l’alto mare porterebbe protezioni preziose per l’ambiente marino e contribuirà a garantire la sostenibilità degli stock ittici e delle attività in alto mare offrendo vantaggi preziosi alle persone e alle economie di tutto il mondo.