ARVI, la più grande associazione spagnola ed europea di pescatori, partecipa al progetto europeo NetTag, i cui obiettivi sono: ridurre i rifiuti marini generati dal settore della pesca, recuperare le cosiddette “reti fantasma” (reti da pesca che rimangono alla deriva) e formare i pescatori per gestire correttamente i rifiuti generati a bordo.
Il primo obiettivo di questo progetto, condotto dal Centro Interdisciplinar de Investigación Marina y Ambiental de Portugal (CIIMAR) e in cui, oltre all’ARVI, sono coinvolti anche i pescatori portoghesi, è quello di ridurre la perdita di reti e altri attrezzi da pesca, applicare localizzatori acustici nelle proprie reti – dispositivi progettati dall’Università di New Castle nel quadro del proprio progetto – e sviluppare veicoli autonomi in modo che il loro recupero sia fattibile.
NetTag prevede anche di analizzare l’impatto ambientale delle reti da pesca che sarà valutato in diverse aree della costa galiziana e portoghese, attraverso esperimenti controllati in laboratorio.
Allo stesso modo, il progetto prevede uno studio socioeconomico che verrà effettuato dall’Università di Santiago de Compostela e dall’Università di Aveiro per valutare il rapporto costi-benefici dell’implementazione di questi dispositivi.
Il secondo obiettivo del progetto è promuovere buone pratiche a bordo nella gestione dei rifiuti prodotti e / o catturati durante la pesca. A tal fine, NetTag, che sarà sviluppato nei prossimi due anni, affronterà il lavoro diretto con l’equipaggio dei pescherecci nel nord-ovest del Portogallo e in Galizia, con un approccio integrato e innovativo.
Partecipa al progetto anche l’Asociación Pro Mayor Seguridad de los Hombres en el Mar (APMSHM). Entrambe le organizzazioni svilupperanno attività congiunte con lo scopo di enfatizzare la gestione dei rifiuti a bordo delle navi. Questo compito di sensibilizzazione culminerà in due grandi eventi che si terranno l’anno prossimo: una raccolta di rifiuti in attrezzatura da pesca denominata “Clean Ocean Day”, che darà un’idea del tipo e della quantità di rifiuti marini attualmente generati durante l’attività pesca e un’altra dimostrazione in cui si testeranno i localizzatori acustici e i robot con l’obiettivo di recuperare i materiali persi in mare.
“Partecipando al progetto NetTag vogliamo essere coinvolti nel compito di prenderci cura e pulire i nostri mari per svolgere un’attività di pesca sostenibile, responsabile e impegnata per la protezione di tutte le specie e dell’ambiente marino”, ha affermato José Antonio Suárez-Llanos, direttore responsabile di ARVI.