Si discuteranno le problematiche che interessano tutti i pescatori professionisti italiani, causate dai provvedimenti che hanno affondato la pesca professionale nel silenzio della politica regionale, italiana ed europea, nel corso della riunione indetta per giorno 14 gennaio alle ore 9:30 presso la sala convegni dell’ex Convento dei Minimi a Roccella Jonica (RC). La riunione è organizzata dall’Associazione Pescatori Marittimi Professionali per la Calabria (Presidente Salvatore Tredici), l’associazione Marinerie d’Italia e d’Europa (Presidente Francesco Caldaroni) e dalla Società Cooperativa per la pesca “Altamarea” (Presidente Franco Albanese).
“Anticipiamo che la marineria calabrese, insieme a tutte le marinerie d’Italia, – ha dichiarato Salvatore Tredici – si sta preparando ad un secondo sciopero nazionale e, in secondo tempo, anche europeo; obbiettivo è andare tutti a Bruxelles, insieme ad altri pescatori europei, come quelli spagnoli, francesi, greci, croati, che condividono le nostre stesse problematiche”.
“Ai pescatori Italiani è di fatto vietato pescare tonno, infatti la normativa ha previsto delle quote tonno e pesce spada assurde; per il pesce spada su 7770 licenze con il sistema palangaro derivante, sono stati rilasciati solo 849 permessi. I titolari delle 6851 precedenti licenze non più rilasciate, non potranno più pescare pesce spada, pur essendo in regola con la licenza pesca”. Ha aggiunto Tredici che prosegue: “È indispensabile modificare il decreto del famoso ‘ciciarello e rossetto’ che molti pescatori calabresi ritengono ingiusto, in quanto il periodo in cui è permesso pescarlo va da febbraio ad aprile, mentre il ciciarello lo si pesca da maggio fino agosto inoltrato. Per non parlare del sistema ‘ferrettara’ che pur non essendo di fatto vietato nel decreto, ci impedisce di pescare le specie Ittiche che con tale attrezzo si pescano. Ancora una volta è evidente la lontananza della politica italiana dal nostro lavoro; dal 2008 è in discussione presso le Commissioni parlamentari il riconoscimento del nostro lavoro come usurante ma senza alcun risultato”.
Il presidente dell’Associazione Pescatori Marittimi Professionali per la Calabria conclude: “Tutte queste ed altre problematiche stanno spingendo le associazioni italiane di soli pescatori ad unirsi concretamente per la difesa e il rilancio del settore. Non lasceremo mai che i nostri sacrifici vengano calpestati e gestiti da una politica assente e sorda”.