Oggi la maggior parte del salmone che mangiamo non è catturato nel suo ambiente naturale, ma viene da allevamenti. La famiglia dei salmonidi comprende principalmente due generi:
- Salmo salar, che è diffuso nell’Atlantico settentrionale e prevalentemente allevato
- Oncorhynchus, che vive nell’Oceano Pacifico settentrionale in corrispondenza della costa che va dall’Alaska alla California e lungo quella dell’Asia settentrionale, meglio conosciuto come Salmone Selvaggio.
Il grasso è la principale differenza tra salmone selvaggio e salmone allevato
Una delle principali differenze tra salmone selvaggio e allevato è il contenuto di grassi. Solitamente un salmone selvaggio contiene meno grassi, in media da 3 a 7g per 100g contro 8-12g per 100g di un buon prodotto di allevamento. In generale se un salmone contiene più di 12g di grasso si può considerare un prodotto di scarsa qualità.Da tempo le scienze della nutrizione sottolineano con forza un semplice ma fondamentale concetto: la nostra salute comincia a tavola. La prevenzione di molte patologie a carico del cuore e del cervello passa proprio attraverso un’alimentazione sana e bilanciata. Ma che cosa significa alimentarsi in modo sano? Vuol dire garantirsi quotidianamente il giusto apporto di una serie di sostanze nutrienti fondamentali per mantenere o ripristinare la salute delle nostre cellule. Queste sostanze sono aminoacidi, vitamine ma anche gli acidi grassi poli-insaturi, meglio conosciuti come omega 3.
Omega 3: uno scudo per cuore e cervello
Gli omega 3 hanno notissime proprietà anti-infiammatorie e protettive per il cuore e il cervello e per questo sono considerati vere e proprie sostanze del benessere, fondamentali nella prevenzione delle più importanti patologie.
Per assicurarsi la giusta dose di omega 3 ogni persona dovrebbe includere nella propria dieta almeno due pasti a base di pesce alla settimana, in particolare pesce che contenga grassi (come il salmone). Questo consiglio è basato su prove scientifiche che hanno attestato che le persone che consumano questa quantità di pesce hanno una minore incidenza di disturbi cardiaci e di infarti. Infatti gli Omega 3 diminuiscono il rischio di aritmia, di trombosi (formazione di grumi di sangue), abbassano il livello dei trigliceridi nel sangue, contribuiscono alla salute delle arterie e abbassano la pressione sanguigna.
Ma i benefici degli Omega 3 non si fermano qui. Secondo uno studio apparso sull’American Journal of Psychiatry questi grassi “buoni” aiutano anche a combattere i sintomi della depressione. Gli omega 3 sono anche indicati per chi fa sport (contribuiscono ad aumentare l’apporto di ossigeno, glucosio e aminoacidi ai muscoli, e aiutano a smaltire l’acido lattico) per le donne incinte e i neonati (contribuiscono allo sviluppo delle cellule neuronali), per la vista (aiutano a salvaguardare il sistema visivo).
Nonostante queste proprietà eccezionali, purtroppo gli Omega 3 non sono spesso presenti a sufficienza sulle nostre tavole. Infatti generalmente mangiamo meno pesce di quanto dovremmo, in particolare salmone.
Scegli il salmone rosso selvaggio dell’Alaska
Il salmone dovrebbe essere quindi un alimento immancabile nella nostra dieta. Tuttavia non tutti i salmoni sono uguali. I procedimenti di lavorazione industriale spesso possono comportare un decadimento nella qualità delle sostanze contenute negli animali, per via dell’alimentazione forzata e della sedentarietà che caratterizzano gli allevamenti intesivi.
Tipi di salmone selvaggio
Il salmone dell’Atlantico viene solitamente venduto fresco in Italia, mentre altre varietà di salmone selvaggio, come quelle dell’Alaska, in Europa si trovano fresche solo in piccole quantità.
Qui di seguito vedremo il diverso contenuto di nutrienti di tre varietà di salmone che è difficile, se non impossibile trovare da noi. A volte si possono trovare nella varietà affumicata.
Salmone selvaggio Sockeye
Il salmone selvaggio Sockeye ha il maggior contenuto di astaxantina, colesterolo e vitamina D perché fa una dieta composta quasi esclusivamente da plancton.
Le loro abitudini alimentari uniche li rendono molto difficili da allevare, quindi sono di solito selvaggi.
Sono anche ricchi di Omega 3, hanno un sapore molto deciso e sono buoni anche affumicati.
Salmone reale (Chinook)
Salmone reale, o Chinook ha quasi due volte più Omega 3 delle altre varietà di salmone.
Questi salmoni preferiscono le acque profonde e fredde. Gli Omega 3 in più li tengono caldi – i grassi sono liquidi nel loro sistema e impediscono che congelino.
A differenza del sockeye salmon, il Chinook può essere allevato, quindi controlla sempre la tua fonte per assicurarti che sia selvaggio senza ombra di dubbio.
Salmone silver (coho)
Il salmone silver o coho è il terzo per contenuto di grassi dopo i due che abbiamo citato. Ha anche un buon contenuto di vitamina D e una dose solida di Omega 3.
Dove trovare il salmone selvaggio?
Il salmone selvaggio viene catturato nel suo ambiente naturale, ovvero negli oceani, fiumi e laghi. Mentre il salmone selvaggio mangia altri organismi che si trovano nel suo ambiente naturale, il salmone da allevamento viene nutrito con mangime processato altamente grasso per produrre pesce più grande.
Non sempre è semplice trovare in commercio il salmone selvaggio e, tantomeno, inserirlo nelle giuste quantità nella nostra dieta. Per fortuna però esistono eccellenti integratori alimentari estratti proprio da quel tipo di salmone. Alcuni di questi integratori contengono anche astaxantina, con una combinazione ricca di benefici. L’astaxantina è infatti un antiossidante naturale 100 volte più potente della vitamina E e 10 volte più efficace di altri carotenoidi (come il Beta Carotene). Questa sostanza quindi fa da scudo dai danni causati dai radicali liberi. La regolare assunzione di Omega 3 e di astaxantina protegge nel lungo periodo la funzionalità cerebrale e previene o riduce il rischio di ictus, alzheimer, colite ulcerosa, artrite reumatoide. Grazie a questi integratori, anche chi non ama il pesce o non riesce a consumarne in quantità sufficiente potrà garantirsi il giusto apporto di sostanze indispensabili per la salute.