Durante le scorse settimane, l’Autorità di Gestione e gli Organismi intermedi, hanno sottoposto ai Servizi della Commissione Europea una proposta di modifica del programma Operativo FEAMP 2014/2020 in tema di Covid 19, con eventuali riallocazioni e spostamenti aggiuntivi di risorse per allineare alcune dotazioni e favorire la piena attuazione delle misure.
La procedura di approvazione si è conclusa con il via libera ufficiale alle modifiche, divenute effettivamente necessarie in seguito all’adozione del Reg.UE 2020/460 e del Reg. UE 2020/560, al fine di attenuare i danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID – 19 e allo scopo dunque di assicurare la continuità alle attività degli operatori della pesca e dell’acquacoltura. In linea generale, ricordiamo le novità riguardanti le regioni, i cui specifici piani finanziari sono stati oggetto di rivisitazione, con modifiche maggiormente confacenti alle diverse esigenze territoriali; l’estensione del sostegno finanziario del FEAMP al settore della trasformazione di prodotti acquicoli, attraverso la concessione di capitale circolante o per compensazioni; l’estensione delle assicurazioni degli stock acquicoli, anche nel caso di crisi sanitaria pubblica (Covid 19). Per la pesca, previsto un importante ampliamento di risorsa per l’arresto temporaneo delle attività di causato dal Covid; per quanto attiene all’acquacoltura, per la sospensione temporanea delle attività, per la riduzione di produzione e vendite, per i costi supplementari di magazzinaggio sono previsti concessioni di capitale circolante e compensazioni; per le organizzazioni di Produttori viene innalzata la quota, in percentuale, dell’intervento Feamp per l’attuazione dei piani di produzione e di commercializzazione; chiaramente in tutti i casi il periodo preso in considerazione è quello compreso tra il 1 febbraio e il 31 dicembre 2020.
“Si tratta di un ampliamento giudicato importante circa la possibilità di utilizzo del Fondo, insieme alle relative procedure e scadenze semplificate ma che, a parere di UNCI Agroalimenrae, può si contribuire, ma solo in maniera minima alla ripresa del settore pesca. Come ormai affermiamo da settimane, c’è bisogno di sostegni molto più corposi da parte del Governo italiano e di risposte concrete attraverso delle chiare politiche gestionali non restrittive da parte dell’Europa. Le nostre Cooperative vogliono lavorare e non essere sostenute da carità e noi ci stiamo battendo per questo; intanto prendiamo atto di queste modifiche del Fondo FEAMP che consideriamo un timido inizio”.
Così Gennaro Scognamiglio, Presidente Nazionale UNCI Agroalimentare.